Non ci possiamo credere. Una consigliera scatta una foto all’aula del Consilgio comunale vuota, per l’ennesima seduta andata deserta, la posta sulla sua pagina Facebook e dai banchi della maggioranza scoppia la polemica: “Hai violato il regolamento”. Irma Melini contrattacca al collega Francesco Giannuzzi: “Cosa abbiamo da nascondere? La gente deve sapere cosa accade qui dentro”. Ed è subito polemica inutile.

Un altro tentativo di distrarre i baresi dal modo approssimativo con cui si amministra la città, questa volta – in occasione dell’ultimo Consiglio andato deserto – oltre che in barba al rispetto dei cittadini e delle istituzioni anche del rigor di logica e con la “bugia a fin di bene” (del PD). Sì, perché se davvero c’era un accordo per rimandare il punto essenziale all’ordine del giorno: i migranti a largo Pacha, che senso aveva la seconda convocazione? Gli altri erano tutti debiti fuori bilancio, come sempre e come spesso succede scaduti, che sarebbe stato opportuno licenziare quanto prima, cambi di casacca di consiglieri e approvazioni di verbali di sedute precedenti.

Neppure per queste inezie la maggioranza è stata capace di mettere insieme i 19 voti, quelli indispensabili in prima convocazione. Il segno evidente di come si arranchi. La seconda convocazione, dunque, è una questione di sopravvivenza. C’è di più. Nell’ultimaconferenza dei capigruppo il consiliere del PD aveva detto, come riportato dal verbale: ci impegnamo a essere presenti in aula mercoledì, giovedì non garantiamo la presenza. E poi? E poi succede tutto il contrario.
Invece va così, dalle finestre al primo piano di Palazzo di Città continuano a volare soldi pubblici che potrebbero essere impiegati per risolvere piccoli problemi dei baresi, ma ci infervoriamo per la foto dell’aula vuota, postata su Facebook. Per il grave torto istituzionale il presidente del Consiglio ha chiesto al segretario comunale di rispondere a un’interrogazione del consigliere Giannuzzi, che chiedeva conto circa le foto e i video che certi colleghi postano sui social network. I baresi intanto aspettano di sapere il parere ben più stringente e utile del Collegio dei revisori dei conti sulla disastrosa relazione degli ispettori del Mef. L’Italia ha davvero cambiato verso, adesso va al contrario.
La Melini è nei guai, rischia di essere querelata. Gli scranni del Consiglio comunale, infatti, si sono sentiti violati nell’intimo della loro privacy, nell’infinita tristezza di quell’aula vuota.