Continuano le richieste di chiarimento e le interrogazioni, anche urgenti, in merito all’ispezione del ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune di Bari. La relazione – ricordiamo resa pubblica solo in parte – mette in discussione l’intera gestione contabile amministrativa degli ultimi anni, senza risparmiare l’attuale governo cittadino. Riceviamo e pubblichiamo la nota del senatore dei CoR, D’Amrosio Lettieri.
LA NOTA L’ispezione del Mef al Comune di Bari approda in Senato. Il senatore dei CoR, D’Ambrosio Lettieri, ha presentato una interrogazione urgente ai ministri dell’Economia e Finanze e dell’Interno in cui chiede chiarezza su diversi aspetti della vicenda. Una vicenda che assume contorni a dir poco ambigui. Da una parte, per il rifiuto del sindaco di Bari di consegnare la relazione finale ai consiglieri di maggioranza e minoranza, nonché al presidente e al segretario del Consiglio comunale che ne avevano fatto richiesta come disposto dal Testo Unico sugli Enti Locali e per gli esiti della ispezione da cui sarebbero emerse diverse irregolarità. 
Dall’altra parte, per le gravi affermazioni del primo cittadino sull’operato degli stessi funzionari del Ministero che avrebbero assunto, secondo Decaro, un atteggiamento “repressivo e punitivo, invece di essere collaborativi e non sarebbero competenti per sindacare le voci di spesa”. Una sorta di violazione dell’autonomia degli enti locali, per il sindaco, che avrebbe suscitato la stessa reazione anche nell’ex sindaco di Firenze, attuale presidente del Consiglio, in una situazione analoga.
“Si tratta di un cosa inaccettabile per una pubblica amministrazione che dovrebbe garantire trasparenza, rispetto per le istituzioni e per i cittadini”, sottolinea d’Ambrosio Lettieri. Il senatore chiede ai ministri competenti “a chi è indirizzata, in quale data è stata trasmessa e in quale data risulti essere stata protocollata ovvero i motivi per i quali eventualmente non sarebbe stata protocollata; quali siano i contenuti della relazione ovvero se risultino violate le norme previste per la mobilità del personale e/o le norme che regolano gli appalti e le gare per l’acquisizione di beni e servizi e/o altre norme vigenti; se risultino irregolarità amministrative e/o gestionali e, in caso affermativo, per responsabilità di chi; se risulti che l’operato dell’amministrazione comunale barese possa aver comportato danno all’erario; se e quali iniziative intendano promuovere nei confronti del Comune di Bari, pur nel rispetto della sua autonomia di ente locale, al fine di sanzionarne la carenza di trasparenza, caposaldo della pubblica amministrazione, che invece dovrebbe essere al centro di ogni attività pubblica; quali siano le valutazioni del Presidente del Consiglio riguardo le affermazioni del sindaco Decaro riportate dalla stampa sull’attività ispettiva posta in essere dallo Stato nei confronti dei Comuni”.
“L’ispezione, finalizzata all’analisi degli atti relativi agli ultimi 5 anni, con rimandi fino al 2000”, spiega d’Ambrosio Lettieri nella interrogazione, “comprendeva parte dell’attività posta in essere dall’amministrazione guidata dal sindaco Michele Emiliano e parte dell’attività posta in essere dall’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Decaro. Il sindaco, che avrebbe presumibilmente ricevuto la relazione costituita da un totale di 496 pagine lo scorso 9 agosto, ha divulgato solo una minima parte della stessa (186 pagine) quando la vicenda è divenuta di dominio pubblico, ma ha omesso, comunque, di rendere noto l’intero documento adducendo motivi di privacy riguardanti i dipendenti comunali”.
“Secondo indiscrezioni di stampa”, continua, “la relazione finale predisposta dagli ispettori del Ministero dell’economia e delle finanze conterrebbe numerosi rilievi mossi nei confronti dell’amministrazione comunale: dalla formazione dello staff del sindaco, ai concorsi di mobilità interna, all’incompatibilità del cumulo degli impieghi e agli appalti. Ma conterrebbe anche significative contestazioni rivolte all’amministrazione riguardo la costituzione e l’utilizzo dei fondi di trattamento del salario accessorio dato ai dipendenti comunali, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro”.
13 settembre 2016