In attesa che la relazione degli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finanze finisca in Consiglio Comunale, com’è doveroso che sia, continuiamo a spiegarne i contenuti a nonna Teresa, la cittadina barese qualunque, un po’ distratta da annunci e inaugurazioni. La nonna ha un sacco di acciacchi, ma il cervello fine, perché da giovane lavorava nei campi.

Al contrario di quanto fatto credere dall’Amministrazione comunale, i rilievi degli strabordanti ispettori non riguardano solo la gestione opinabile del personale (con assunzioni abbastanza arbitrarie e discutibili premi di produzione), ma anche alcuni appalti. Uno su tutti è quello da 2,2 milioni di euro per il completamento del teatro Piccinni, “… riguardante il consolidamento dei palchi, del sottotetto e copertura, degli orizzontamenti dei corridoi dei palchi, della parte dell’impianto di condizionamento a servizio dei palchi, nell’ambito dei lavori di ripristino e di adeguamento e relativa normalizzazione degli impianti…”.

La deliberazione è quella di Giunta Comunale 424, del 4 agosto del 2014, una decina di giorni dopo l’insediamento del governo Decaro. I lavori sono stati assegnati per estensione dell’originario appalto di ristrutturazione del teatro Piccinni alla stessa ditta di Matera. A detta degli ispettori, però, “Non sono state riscontrate, in relazione ai lavori di consolidamento dei palchi, sottotetto e copertura, degli orizzontamenti dei corridoi dei palchi, della parte dell’impianto di condizionamento a servizio dei palchi, nell’ambito dei lavori di ripristino e di adeguamento e relativa normalizzazione degli impianti del teatro Comunale Piccinni, le motivazioni che hanno indotto l’Amministazione comunale ad affidare all’impresa affidataria dei lavori originari; motivazioni che, come già esaminato, avrebbero dovuto supportare tale opzione in relazione alla ‘circostanza imprevista’ che avrebbe reso necessaria l’esecuzione dei lavori sopravvenuti da parte della medesima impresa esecutrice dei lavori originari”. Nonna Teresa, a dirla più semplicemente, per quei lavori successivi all’appalto iniziale, a detta degli ispettori, l’Amministrazione avrebbe dovuto fare una nuova gara.

Sotto l’occhio attento degli ispettori e quello un po’ più distratto dei media, è finita anche la gara per i “Lavori urgenti diretti all’asecuzione degli interventi indispensabili ai lavori di messa in sicurezza e ripristino delle condizioni di agibilità allo Stadio della Vittoria”, per circa 224mila euro. Nonna, segui il ragionamento. La Giunta Comunale il 4 giugno del 2015, con delibera 391, aveva approvato il presupposto della “somma urgenza” perché senza quelle opere la Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo non avrebbe rilasciato la certificazione di agibilità dello stadio.

Gli ispettori, invece, nell’esercizio delle funzioni riservate loro dalla legge e quindi rimanendo nei ranghi, hanno rilevato che “… nella fattispecie in esame, faccia difetto il presupposto dell’urgenza”, così come aveva osservato la magistratura contabile: “… Si afferma che l’urgenza deve essere qualificata e non generica, deve corrispondere ad esigenze eccezionali e contingenti e deve essere tale da far ritenere che il rinvio dell’intervento comprometterebbe irrimediabilmente il raggiungimento degli obiettivi che la stazione appaltante si è posta mediante la realizzazione dell’intervento stesso, non deve essere imputabile all’inerzia della stazione appaltante stessa che deve attuare una corretta pianificazione degli interventi da eseguire”.

Nonna Teresa, il concetto è questo: se hai dormito e non hai fatto ciò che avresti dovuto per tempo, calcolando che la manutenzione di uno stadio è ciò che di più programmabile ci sia, non puoi ricorrere alla somma urgenza. Mi spiego meglio. Se non hai pagato l’assicurazione dell’auto, sapendo di anno in anno la sua scadenza, non puoi fare ricorso alla legge se la Polizia Locale ti becca. Gli ispettori spiegano che il direttore della ripartizione competente non ha specificato le ragioni per le quali il Comune di Bari non abbia incluso quei lavori nei propri strumenti di pianificazione. Il rilascio della certificazione di agibilità non può quindi essere considerata una circostanza attinente alla somma urgenza. Gli ispettori, dunque, ritengono che i lavori allo stadio della Vittoria, “… siano sati autorizzati in difetto dei presupposti previsti dall’art. 176 del Regolamento di esecuzione ed attuazione del d. lg. n. 163/2006”. 

Lavori in estensione, somme urgenze non urgenti, ma anche meno giorni di quanti previsti per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse per la ristrutturazione dello Stadio del Nuoto. Nonna, per ora la finiamo qua, non vorremmo ti confondessi. Se qualcosa non è chiara, però, non esitare a chiamarmi, oppure il 20 settembre vieni in Consiglio Comunale, perché si parlerà anche di questo e magari Sindaco, assessori, direttore generale, capo di gabinetto, segretario generale e dirigenti di ripartizione potranno spiegarti meglio ciò che adesso sembra un mistero.