Il blocco “improvviso” dei treni polacchi Atr 220 delle Ferrovie Sud Est ha lasciato tutti sconcertati. In molti si sono chiesti come sia stato possibile che l’azienda cascasse dal pero. A conforto del dubbi, il comunicato serale di scuse delle Sud Est, con la riproposizione di alcuni bizzarri messaggi di utenti, particolarmente comprensivi per la situazione, quasi propensi a scusarsi per aver persato a male. Detto questo, quelli che invece hanno preso carta e penna per chiedere spiegazioni su quanto successo non sono mancati. Uno dei più agguerriti è stato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio Trevisi.

LA POSIZIONE DI TREVISI – “Nonostante la società avesse ricevuto la comunicazione a tempo debito, non ha avvisato in alcun modo dei possibili (o, più correttamente, sicuri) disagi per i viaggiatori conseguenti al blocco di questi convogli. La voce circolava insistente nelle ultime ore, ma per lungo tempo nessuna comunicazione ufficiale è stata pubblicata nemmeno sul sito web ufficiale di Ferrovie Sud Est. Ed è vergognoso che l’ultima comunicazione di ‘FSE Informa’ risalga al 4 agosto e annuncia la firma del Ministro Delrio del Decreto per il trasferimento di FSE a FS. Quanto sta costando ai tanti pendolari coinvolti da questi disagi e chi li risarcirà, ma poi pagherà sempre pantalone o verranno finalmente individuati i responsabili? Sono queste le domande che porremo all’Assessorato e agli altri organi competenti. Quella che si sta vivendo è una vera e propria situazione di caos dove, oltre ai mezzi, mancano le informazioni. E tutto questo avviene a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Forse FSE anziché minacciare azioni giudiziarie nei confronti di Filben, lo scorso luglio avrebbe fatto meglio a pensare ad implementare un servizio efficiente e alla sicurezza dei proprio viaggiatori. Una situazione di caos che si sarebbe potuta evitare, avviando una graduale verifica e messa in sicurezza di tutti i treni interessati, anziché arrivare ad un provvedimento di blocco che priva improvvisamente la rete FSE dei suoi treni migliori. Soprattutto dal momento che i pendolari subiscono più del viaggiatore occasionale le conseguenze negative dei disservizi cronici. Tuttavia, paradossalmente, la disciplina normativa di settore non prende espressamente in considerazione la tematica del risarcimento dei danni per questi cittadini ai quali tali disservizi, se prolungati nel tempo, possono creare seri danni”.