Non accennano a placarsi le polemiche dopo la rinuncia alle deleghe del vicesindaco di Bitritto Imma Montenegro e del consigliere comunale Giuseppe Sconza. Dopo il nostro primo articolo, in cui legavamo la rinuncia dei due politici a certe assunzioni nell’Aro Ba2 che a Bitritto si occupa della gestione dei rifiuti, il primo cittadino Giuseppe Giulitto aveva replicato, proprio ai nostri microfoni, separando nettamente le due vicende.

Le dichiarazioni del sindaco, però, hanno spinto i due rinunciatari a inviarci una nota, che qui di seguito pubblichiamo integralmente. In sostanza, per Montenegro e Sconza la mancata condivisione del programma non c’entra niente con il loro passo indietro, anzi. Proprio per il programma condiviso, i due puntano il dito contro “l’interesse particolare”, a discapito di “trasparenza, alla pari dignità, alla pari opportunità”. Questa la mota inviata.

In questi giorni, anche per la risonanza mediatica che la vicenda ha suscitato, si sono alternate considerazioni giornalistiche a dichiarazioni ufficiali, comprese le parole del primo cittadino, per cui di seguito pubblichiamo le nostre dichiarazioni affinché il cittadino possa leggere e trarre le opportune valutazioni e al contempo ci pare doveroso rimarcare, rispetto alle parole del sindaco rilasciate al QI, i contenuti delle note scritte con le quali abbiamo manifestato il nostro dissenso e quindi la nostra decisione di rimettere le deleghe.

Il sindaco ha detto che noi non abbiamo condiviso le linee programmatiche. NON E’ VERO! Noi abbiamo scritto che ci sono difformità interpretative e operative rispetto alle linee programmatiche da tutti condivise. Linee programmatiche che abbiamo votato, però se il programma prevede trasparenza e pari opportunità, questo deve essere il modus operandi degli amministratori comunali e di tutti per l’interesse della nostra comunità. Modus operandi disatteso dal sindaco in varie circostanze. Non si possono scrivere nei programmi concetti e pensieri che inneggiano alla trasparenza, alla pari dignità, alla pari opportunità, all’interesse esclusivo del paese e poi all’occorrenza cedere il passo all’interesse particolare. Per tanto, le diversità di valutazioni con il sindaco non stanno nelle cose scritte nel programma ma negli accadimenti successivi.