L’imbarazzante tirata d’orecchi al Comune di Bari messa in atto nei primi giorni di luglio dalla sezione regionale della Corte dei Conti della Puglia arriva in Consiglio comunale. La delibera di ben 32 pagine consegnata circa due mesi fa nelle mani di Antonio Decaro viene sciolinata nei correttivi che l’amministrazione intende adoperare al proprio operato dall’assessore al Bilancio, Dora Savino, in un intervento di oltre 25 minuti.

Un fiume di parole che in qualche maniera confluisce nel mare di criticità che la sezione di controllo per la Puglia aveva evidenziato nella propria relazione: dalla tardiva approvazione dei rendiconti 2012 e 2013 al superamento nel periodo esaminato di vari parametri di deficitarietà strutturale, dalla realizzazione di una operazione di project financing di dubbia legittimità alla tardiva e scarsa riscossione delle somme accertate per recupero dell’evasione tributaria, dalla presenza di un non sempre motivato maggiore riaccertamento di residui attivi alla presenza in bilancio di vari ingenti residui attivi, di anzianità superiore a 5 anni, con emersione di possibili ipotesi di danno erariale. Fino ad arrivare alle annose questioni relative alla presenza di debiti fuori bilancio e alla rilevazione di rilevanti criticità in materia di società partecipate.

La delibera viene approvata dopo la verifica del numero legale chiesta dal consigliere Sabino Mangano del Movimento 5 Stelle, con tanto di immediata eseguibilità, ma in ogni caso lascia in consegna alla città di Bari una serie di perplessità discusse per oltre un’ora da maggioranza, in realtà quasi silente, e opposizione.

“Abbiamo sollevato una serie di riflessioni – spiega Fabio Romito, consigliere del Gruppo Misto -. Abbiamo chiesto delle delucidazioni in merito a quello che l’amministrazione comunale ha fatto ed intende fare per evitare tutte quelle osservazioni che invece la Corte dei Conti ha puntualmente evidenziato. L’assessore Savino si è distinta per una relazione molto lunga, corposa da un punto di vista temporale, ma assolutamente insufficiente in termini di risposte”.

“Gli interventi correttivi proposti dall’assessore Savino – commenta il pentastellato Sabino Mangano -, mirano semplicemente a dire “saremo più bravi e saremo più attenti”. Di fronte alle inadempienze dell’amministrazione, che sono segnalate dalla Corte dei Conti, il comportamento di chi di queste inadempienze è stato protagonista è quello di fare mea culpa. A questo punto chiediamo che la stessa clemenza venga utilizzata magari nei confronti dei cittadini: chi ha parcheggiato l’auto in divieto, ad esempio. Chi si autoassolve, assolva anche i cittadini comuni”.

Una provocazione che non sembra toccare più di tanto l’assessore al Bilancio. “Ritengo che le misure correttive proposte individuano con esattezza responsabilità, tempistiche e soluzioni – dice Dora Savino -. Sono dunque coerenti con le osservazioni formulate dai singoli consiglieri ed idonee ad affrontare le criticità emerse in sede consiliare proposte dalla Corte dei Conti. Nulla è lasciato al caso e non sono assolutamente generiche. Abbiamo previsto un monitoraggio preciso e puntuale. Viene affidato un ruolo di controllo alla direzione generale, al segretario, al collegio dei revisori. Sono state previste delle soluzioni organizzative per fare in modo che tutta la macchina comunale sia coinvolta nel portare avanti gli obiettivi”. Una posizione che non convince affatto le opposizioni.