Irma Melini
Il consigliere Irma Melini

La consigliera d’opposizione Irma Melini, (Scelgo Bari) denuncia una presunta gravissima violazione di norme nazionali in materia di trasparenza e accesso agli atti da parte dell’Amministrazione Comunale, e in particolar modo del sindaco Decaro.

“Ho ritenuto importante sottoporre all’attenzione della Commissione Trasparenza e Controllo la questione del diniego da parte del Sindaco (inviato il 26 agosto) alla richiesta di accesso alla relazione del MEF inviata dal Presidente del Consiglio, Pasquale Di Rella, con un’interrogazione urgente trasmessa il 5 agosto scorso.
L’articolo 43 del Testo Unico sugli Enti locali è molto chiaro quando riconosce al consigliere il diritto di ottenere dagli Uffici del Comune “tutte le notizie e le informazioni utili all’espletamento del proprio mandato”.

Ancor più chiara mi è sembrata anche l’interpretazione dell’articolo del TUEL trasmessa proprio dal Segretario generale, in altra occasione, alla Commissione di controllo (nota 172727/II/9 del 21 luglio 2016), quando afferma che “il termine “utili” contenuto nella citata disposizione del TUEL, garantisce l’estensione di tale diritto di accesso a qualsiasi atto ravvisato utile per l’esercizio del mandato, senza che alcuna limitazione possa derivare dall’eventuale natura riservata delle informazioni richieste (Consiglio di stato 6363/2010)”.

Diversamente, qualora fosse negato l’accesso, sottolinea lo stesso Segretario D’Amelio, “sarebbe introdotta una sorta di controllo dell’Ente, attraverso i propri uffici, sull’esercizio del mandato del Consigliere comunale.” Per quanto precisato è , perciò, evidente che la risposta del Sindaco Decaro al Presidente di Rella, con la quale nega ad oggi l’accesso alla relazione, si palesa come una chiara violazione dell’art. 43 del TUEL, ovvero come una palese limitazione e controllo del mandato di Consigliere comunale.

Peggio poi, in merito ho interrogato sia il Responsabile per la Trasparenza D’Amelio, sia il suo sostituto Ilaria Rizzo, se alla violazione dell’articolo 43 si aggiungesse anche la violazione dell’articolo 31 del decreto legislativo n. 33/2013, conosciuto come il decreto trasparenza, che impone alle Amministrazioni di pubblicare sul proprio portale, nell’apposita sezione dedicata, gli atti e i rilievi degli organi di controllo, di revisione amministrativa e contabile, ovvero se fra questi rientra la relazione conclusiva del MEF.

A questo desolante scenario di violazione di norme nazionali, con l’aggravante che a farlo è inspiegabilmente il Primo cittadino, si aggiunga che i Colleghi di Centrosinistra presenti in Commissione Trasparenza e controllo si sono opposti all’invio di un semplice sollecito scritto per l’applicazione dell’art. 43 del TUEL alla richiesta di Rella e alle successive protocollate oggi da tutta l’Opposizione.
In fin dei conti, il dubbio sorge spontaneo e in tutti i baresi: se Decaro infrange le norme per non far leggere le 496 pagine di relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze…chissà cosa conterranno di così vergognoso quelle pagine.