Il vicesindaco di Bari, Vincenzo Brandi, è stato chiamato in causa dal Capogruppo di Realtà Italia, Alessandra Anaclerio, durante il Consiglio comunale. Al centro della discussione ci sarebbe la posizione “poco chiara” proprio di Brandi, attualmente anche Coordinatore Nazionale di Centro Democratico.

Una posizione che ha portato alla rottura tra il vicesindaco e il presidente di Realtà Italia, Giacomo Olivieri. Quest’ultimo aveva infatti invitato Brandi ad abbandonare quello che era il suo partito di riferimento.

Alla luce di questi episodi, Alessandra Anaclerio è intervenuta in Consiglio comunale per esprimere il proprio disappunto e chiedere al vice di Decaro di chiarire una volta per tutte il suo ruolo. Ecco l’intervento del Capogruppo di Realtà Italia.

Da un po’ di giorni la posizione del vicesindaco Brandi a me a al mio gruppo non è più chiara. Qualche giorno fa abbiamo appreso dalla stampa della nomina a Coordinatore Cittadino di Bari del Centro Democratico del consigliere del terzo Municipio, Domenico Derenzo, il quale ha dichiarato di essere stato avvicinato al movimento dal suo Coordinatore Nazionale. Un tale Vincenzo Brandi“.

Ora vorrei capirci qualcosa di più. Ricordo bene la collaborazione esistente tra il nostro partito e il Centro Democratico durante la scorsa campagna elettorale regionale, e ricordo anche benissimo che all’epoca il nostro presidente Giacomo Olivieri, in accordo con gli esponenti, oggi suoi intimi amici, del Centro Democratico, indicò alcuni componenti del consiglio nazionale del Centro Democratico, tra i quali spiccavano il suo nome e il mio“.

Poi è successo che la collaborazione tra Realtà Italia e Centro Democratico è cessata, e con questa ovviamente anche i miei rapporti con quel partito. Non ci risulta che l’assessore Brandi abbia fatto la stessa cosa. Chiedo quindi ufficialmente che Vincenzo Brandi chiarisca la sua posizione. Lui non è stato scelto dal Sindaco perché tecnico e idoneo professionalmente a rivestire il ruolo che oggi ha. Ma è stato nominato assessore perché è stato il nostro partito a sceglierlo. Quindi la sua nomina è politica, non tecnica. Qualora dovesse confermare la sua appartenenza al Centro Democratico, che si dimetta dal suo incarico“.