Giuseppe Carrieri, capogruppo di Impegno Civile per Bari, si prepara alla tre giorni di fuoco cui dovranno sottoporsi tutti i rappresentanti dei cittadini in sede di Consiglio comunale. Giovedì, venerdì e sabato: al centro delle riunioni, il futuro economico della città tra tasse e imposte ordinate dal sindaco Antonio Decaro.

“Tre giorni in cui dovremo decidere le tasse che i cittadini baresi pagheranno nel 2016 – conferma Carrieri -. La premessa è quella che siamo la città con il più alto tasso di deflazione in Italia. Un dato molto preoccupante perché laddove i commercianti abbassano i prezzi vuol dire che non riescono a vendere i loro beni, saranno quindi costretti a fare economia e probabilmente a licenziare il personale”.

In cima alla liste delle lamentele poste in atto dall’opposizione, l’aumento della Tari. “In questa situazione di deflazione – continua Carrieri -, il sindaco anziché diminuire le tasse le aumenta. Alzare il valore della Tari del 12%, lasciando immutate addizionale Irpef e Imu già ai massimi di legge, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per questo abbiamo chiesto le sue dimissioni”.

Il consigliere alza la voce quando si tocca l’argomento della cosiddetta raccolta porta a porta. “Nelle città civili questa pratica è in voga da anni – conclude – qui partirà nelle prossime settimane e solo in alcuni quartieri. Decaro in due anni non ha fatto nulla, parla solo di futuro lasciando da parte il presente: questo sindaco non è più capace di amministrare la città di Bari”.