Su proposta dell’assessora al Bilancio e alla Programmazione economica Dora Savino, la giunta ha ratificato oggi il regolamento del baratto amministrativo, l’istituto attraverso cui, in alternativa al pagamento delle imposte dell’anno in corso, si concede a coloro i quali sono in difficoltà e versano in condizioni di disagio economico accertato, di offrire all’amministrazione comunale una propria prestazione di pubblica utilità.

Si tratta di una sperimentazione che concilia l’obbligo del pagamento con le disponibilità economiche del nucleo familiare, quale ulteriore strumento di politica sociale in favore delle fasce deboli della popolazione, tutelando il diritto della famiglia a preservare le risorse per i bisogni primari e garantendo contestualmente il rispetto delle regole nel pagamento dei tributi.

Gli interventi ammessi in alternativa al pagamento – come previsto dall’art. 24 della legge n. 164 del 2014 – possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze e strade o lavori di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati e, in genere, la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.

In relazione alla tipologia degli interventi verranno riconosciute riduzioni o esenzioni per un periodo limitato, per specifici tributi e con riferimento alle attività che annualmente l’amministrazione comunale dovrà individuare.

Potranno usufruire del baratto amministrativo i cittadini maggiorenni, singolarmente o associati in comunità stabili e giuridicamente riconosciute, titolari di una propria distinta posizione tributaria per un importo annuale non inferiore a 300 euro, che abbiano un indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro.

Non potranno invece accedere a questa innovativa misura i soggetti che si trovino in una situazione di contenzioso tributario con l’amministrazione e che abbiano condanne penali (sentenza di condanna passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta per delitti contro la pubblica amministrazione, il patrimonio, l’ordine pubblico, i reati di cui agli artt. 600, 600 bis, 600 ter, 600 quater, 600 quater-1 e per i delitti contro la libertà personale).

Il baratto amministrativo, applicabile solo se richiesto volontariamente dal contribuente, è limitato all’annualità di competenza. Ogni anno, pertanto, l’amministrazione comunale provvederà a comunicare i termini entro i quali i cittadini/contribuenti potranno presentare le loro proposte di adesione al baratto amministrativo attraverso un apposito bando.

Il costo dell’intervento proposto dall’associazione e/o dal cittadino/contribuente sarà quantificato in un monte ore secondo cui 1 ora giornaliera di prestazione equivale a 10 euro.

L’attività assegnata al richiedente del baratto amministrativo non potrà essere svolta se non dal richiedente stesso, né essere conferita in parte o totalmente a terzi.

Per questa prima annualità l’amministrazione comunale ha stanziato per il progetto 110.000 euro. Nel caso in cui l’importo totale delle richieste annuali dovesse essere superiore alla somma prevista dal Comune, la graduatoria privilegerà le associazioni di cittadini e i cittadini appartenenti alle fasce sociali più deboli, assegnando un punteggio in relazione ad una serie di indicatori, quali ad esempio il livello ISEE, lo stato di disoccupazione, il regime di cassa integrazione, la composizione dei nuclei familiari (numero componenti, minori a carico, eventuali persone disabili a carico), l’essere o meno beneficiari di interventi di sostegno sociale, eventuali malattie, infortuni o decessi di un componente del nucleo familiare che abbia comportato riduzione del reddito dei richiedenti.

“Lo schema di regolamento è già stato sottoposto all’attenzione dei Municipi – spiega l’assessora al Bilancio Dora Savino – che hanno dato parere favorevole. Il prossimo passo sarà sottoporlo alle commissioni e al Consiglio comunale per poi procedere con la pubblicazione del bando che permetterà ai cittadini di candidarsi alla sperimentazione. Nella redazione del regolamento comunale abbiamo tenuto conto delle osservazioni prodotte di recente dalla Corte dei Conti rispetto all’impossibilità di sanare debiti pregressi. Inoltre ad oggi lo stanziamento del Comune di Bari, rispetto a quanto stanziato dagli altri comuni italiani in relazione alla popolazione, è uno dei più significativi. Voglio ringraziare il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che ha collaborato con noi alla proposta di questo strumento, di cui l’amministrazione ha deciso subito di avvalersi, per andare incontro ai cittadini che vivono un momento di difficoltà economica”.