Il caso delle Ferrovie Sud Est, per la verità non solitario se si pensa a ciò che succede in altre aziende ferroviarie italiane, è diventato l’emblema dell’allegra gestione della cosa pubblica nel Bel Paese. Quel modo di fare che prevede la prevaricazione dell’interesse privato su quello pubblico. In questi giorni la faccenda si  è trasformata in un carro su cui ognuno cerca di salire.

Il rischio, fortissimo, è quello di essere presi per i fondelli, per esempio con il più classico: “Tu che ora fai il paladino della giustizia, finora dov’eri?” L’onorevole barese del partito democratico, Alberto Losacco, è così convinto del fatto suo, da rivendicare senza ombra di dubbio il suo storico interessamento alla vicenda. “Accompagnai l’ex assessore regionale ai Trasporti dal ministro Passera, durante il governo Monti – spiega Losacco – per chiedere il commissariamento dell’azienda, che già allora mostrava una gestione poco trasparente, pur non essendo ancora scoppiato lo scandalo”. Passera non lo concesse e ognuno potè continuare a maltrattare la cosa pubblica a piacimento.

Losacco gira il suo video messaggio a bordo di un treno delle Ferrovie Sud Est. Lo ha fatto ieri pomeriggio, nel tragitto che da Noicattato porta a Bari. Costo del biglietto 1,40 euro. Troppi se si pensa a quanto sia scarso il servizio. Alle spalle dell’onorevole un gruppo di passeggeri discute, manco a dirlo dello scandalo che ha coinvolto la loro ferrovia.

Sì, perché non dimentichiamo che le Seud Est appartengono a tutti i pugliesi, non ai pochi che si sono arricchiti affossando l’azienda. E allora la Magistratura faccia la sua parte in tempi celeri e il Parlamento, come chiesto da Losacco, avvii una Commissione d’inchiesta per mettere al muro i responsabili di questo scempio.