“Il dipendente si astiene dall’esprimere, anche nell’ambito dei social network, giudizi sull’operato dell’ente, derivanti da informazioni assunte nell’esercizio delle proprie funzioni, che possano recare danno o nocumento allo stesso”. L’articolo 8 del codice di comportamento per i dipendenti comunali, la pietra dello scandalo che ha messo sul piede di guerra lavoratori e sindacati, ha spinto l’amministrazione a modificare il testo del documento varato dalla giunta nemmeno una settimana fa.

L’intenzione di modificare il testo era stata già anticipata dall’assessore al Personale del Comune di Bari, Angelo Tomasicchio, annunciando che, vista l’ambiguità della norma, se fosse stato il caso, sarebbe stata riscritta, ma a ottenere il provvedimento sono stati i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto correttezza e rispetto nella formulazione. Secondo i sindacati, l’articolo 8, così com’è, o è scritto tanto male da dover essere seriamente e urgentemente rivisto, o è la dimostrazione di quanto il sistema sia più dittatoriale che democratico.

È presto detto. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro si è impegnato personalmente a riscrivere la norma. Per il primo cittadino, l’amministrazione ha il dovere di essere chiara, pertanto il testo verrà modificato.