Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione all’Assessore Giannini, della Regione Puglia, per capire come mai l’Autorità del Bacino di Puglia sembri non essere soggetto, come dovrebbe essere, alle norme nazionali in materia di assunzioni e a quelle di “spending review”. I pentastellati parlano infatti di spese pazze, consulenze pagate a pensionati, stabilizzazioni dubbie, controlli quasi zero.

Come fa sapere la consigliera Antonella Laricchia, “Dai bilanci di previsione e consuntivi dell’AdB, evinciamo che i contributi della Regione per le spese di funzionamento passerebbero da 2.650.000 euro a 3.800.000 euro nel 2016-2017, un incremento del 44%, in violazione di qualsiasi norma di contenimento della spesa cui gli Enti pubblici sono soggetti.

Apprendiamo anche di compensi “contra legem”, come quelli per consulenza, impegnati dall’Ente con fondi regionali, a due pensionati pubblici, per più di 55.000 euro ciascuno, nonostante la circolare Madia vieti i compensi a pensionati. Proprio a dicembre 2014 (determinazione n.372) veniva prorogato ai suddetti l’incarico di collaborazione esterna retribuita. Diversamente dunque da come Giannini vorrebbe far intendere.

Ma AdB si è spinta oltre e ha infatti proceduto (determina dello scorso maggio) alla stabilizzazione di 4 funzionari, nonostante i blocchi imposti dal Governo e in assenza del requisito previsto dalla legge nazionale di 36 mesi di servizio al 01/01/2014, avvalendosi di una legge regionale, la n. 47/2014, ad oggi IMPUGNATA dinanzi alla Corte Costituzionale. Ma come se non bastasse, la determina n. 371/2015 stabilisce una graduatoria di decine di stabilizzandi che saranno assorbiti in organico, qualsiasi sia il termine di raggiungimento dei 36 mesi.

Ci saremmo aspettati maggiori controlli e quantomeno un veto da parte della Sezione Bilancio regionale. Facciamo in modo che l’Autorità di Bacino non possa essere trattata come un “bacino di voti”?
Restiamo in attesa di tutte le spiegazioni e i dettagli che il dott. Giannini vorrà fornirci anche in merito alle stabilizzazioni illegittime di alcuni dipendenti”.