Dopo il parere favorevole all’unanimità di questa mattina dalla VII Commissione, la parola è passata al Consiglio regionale che ha approvato i quesiti referendari abrogativi delle autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi in mare. La Puglia è la seconda regione italiana a schierarsi con il fronte referendario dopo la Basilicata.

«È un NO alle trivelle, ma è soprattutto una battaglia per difendere Adriatico e Ionio, le coste, l’economia turistica e marinara – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo – questo referendum non è una sfida ma un appello a collaborare, tra livello centrale di governo e territori, per valorizzare una bellezza che ha una valenza economica importante. Non possiamo permetterci di sciuparla».

L’approvazione dei quesiti referendari “No triv” all’unanimità è arrivata al termine del dibattito sviluppato nella seduta monotematica del parlamento pugliese.

«In tema di trivelle – ha aggiunto Loizzo – c’è da anni una convergenza, che vede Istituzioni e società civile opporsi compostamente ma fermamente a progetti che minacciano i nostri mari».