Il sindaco di Bari non sta certamente vivendo il suo momento migliore da quando si è accomodato  sulla poltrona piena di punes avuta dopo dieci anni in eredità da Michele Emiliano. Sel chiede una verifica del programma. Realtà Italia minaccia di non entrare in Consiglio comunale se gli accumulatori di cariche Marco Lacarra e Alfonso Pisicchio non lasciano Palazzo di Città per i più dorati lidi regionali. Il primo cittadino ha dovuto organizzare persino una manifestazione per fare il punto sul primo anno di mandato incentrata  soprattutto sui faremo, vedremo, ci proveremo, pur di tenere a bada gli scontenti.

Per molti la giunta che guida Bari è una delle meno competenti che la storia cittadina ricordi. Uno degli assessori più criticati, non dal popolo, ma pare dai professionisti che dovrebbero avere in lei l’interlocutore privilegiato è Carla Tedesco, titolare dell’Urbanistica. Si pensa al futuro della città, ma la città intanto langue. La Tedesco è donna di fiducia del primo cittadino. Decaro l’ha voluta a tutti i costi e adesso non sappiamo quanto e se stia rimpiangendo quella scelta.

La buona notizia, a meno di smentite o cambi di direzione dell’ultimo minuto, è che il Comune di Bari potrà contare presto su un nuovo dirigente alla Ripartizione che fu di Anna Maria Curcuruto, la donna con gli attributi e la competenza che Emiliano ha voluto al suo fianco in Regione per guidare l’assessorato all’Assetto del territtorio. Il prescelto dovrebbe essere Pompeo Colacicco, ingegnere ora in forza al Comune di Monopoli.

Un intreccio di nomi e di storie a cavallo tra la politica e il gossip. Sì, perché pare proprio che il nuovo assessore regionale Anna Maria Curcuruto non abbia legato molto con l’assessore comunale Carla Tedesco, tanto da non voler avere confronti diretti con lei. Piuttosto con i dirigenti comunali. Magari, con l’arrivo di Colacicco o di un altro responsabile del settore, si potrà tornare a dialogare e pensare al bene della città. Ovviamente non sappiamo quali siano le cause del mal sopportazione. Di sicuro, però, la mancata stima di cui si parla nei corridoi dei Palazzi in corso Vittorio Emanuele e sul Lungomare Nazario Sauro bene non fa bene a nessuno.