Da qualche settimana sono attenzionato da testate giornalistiche che descrivono il manifesto della campagna elettorale come uno di quello strano, di dubbia interpretazione, coraggioso, e soprattutto la siringa che raffigura l’iniezione di fiducia. A questo si aggiunge l’inno del candidato usando epiteti particolari. Può non piacere. Ed è semplice ora ricorrere al famigerato “De gustibus”. Un’immagine e uno slogan esplicativi” giudica il censore “il Fatto Quotidiano”. Che poi, aggiunge: “Faccione”, “triplo mento del candidato”, “canzoncina trash”. Insomma, c’è chi non ha gradito e chi, invece, ha ascoltato lo spot ma non ha creduto nè aderito al partito del gusto de “il fatto quotidiano”. Ma sopratttutto: dov’è l’inno al cattivo gusto? Nel sollecitare ed “infondere” (Un’iniezione di fiducia”) un pò più di fiducia ed ottimismo e non farsi prendere dalle “sabbie mobili” dell’antipolitica (quest’ultima, sì, ormai vero esempio di trash)? Una cosa è certa: il mio non è un inno al conformismo pseudo intellettuale.

È una dichiarazione pubblicata da Luigi Giorgione, candidato alla Regione alle prossime elezioni. Effettivamente, da qualche tempo Giorgione è salito agli onori della cronaca politica, non per il suo programma elettorale, quanto per il proprio personale e pittoresco inno, ormai famosissimo, rimbalzato come curiosità su molte testate giornalistiche e sui social network, che lo ha fatto diventare, al pari di Gerardo Bevilacqua un fenomeno di costume.

Effettivamente Giorgione è un personaggio dalle diverse contraddizioni: s’inventa la “Iniezione di fiducia” ma poi ai suoi incontri partecipano centinaia di persone (e non per canzonarlo); è segretario generale UIL Federazione Poteri Locali Territorio di Foggia ma non fa raccolte di fondi, tant’è che gli unici soldi per la campagna elettorale li ha spesi in manifesti e locandine; scrive un inno dal sapore trash ma poi ha tre lauree e un master (master di secondo livello in Diritto e Management delle Aziende Sanitarie alla Facoltà di Siena; laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università Telematica delle Scienze Umane di Roma; laurea specialistica in Scienze della Politica alla “Jean Monnet” Seconda Università degli Studi di Napoli; laurea in Consulenza del Lavoro conseguita presso la “Facoltà Giurisprudenza” di Siena).

Il quadro è complesso e il candidato solleva più interrogativi del semplice: “Ma come gli è venuto quest’inno?” È l’ennesimo candidato trash o è un politico dallo stile pop. Insomma, lo abbiamo incontrato per capire se sotto il faccione ci sono le palle.