Sono lusingato dell’interesse dei quotidiani online al mio ruolo dentro l’unico partito a sinistra della città, sono altresì sorpreso del tentativo fallito di un approccio letterario in forma di rima o di favola, il cui risultato del “Quotidiano italiano” è un articolo impreciso e fazioso.
La storia di Sel risale al 2010 e il mio ruolo da segretario cittadino si inserisce, a fine 2014, in un contesto politico cittadino ri-animato a seguito delle amministrative che hanno visto l’elezione di Antonio Decaro a sindaco, grazie anche al sostegno di Sel Bari e al suo misero ma pur sempre rappresentativo 3 per cento equivalente a più di 5mila elettori che hanno scelto di essere rappresentati, per un quinto di quei consensi, dal consigliere Pierluigi Introna che, peraltro, non risulta candidato in nessuna lista delle prossime
elezioni regionali.
Attualmente la storia si ripete e la lacerazione a destra da una parte non aiuta l’affluenza al voto, dall’altra sottolinea la differenza di chi a sinistra svolge ogni giorno un lavoro che ha come unica ambizione quella di continuare il cambiamento percorso finora in Puglia, a partire dal suo capoluogo. Questa è una città dove gli
aspetti di look stanno prendendo, purtroppo anche giornalisticamente, il sopravvento su quelli di sostanza.
Infine, l’inchiesta, l’attenzione ai luoghi del disagio, e al cattivo funzionamento del sociale è questo ciò che fa Sel Bari e non pettegolezzi sul web.

Leo Palmisano
Segretario cittadino SEL Bari

In tutta franchezza: l’unica imprecisione del nostro pezzo sta nell’aver scritto Pierluigi Introna invece di Onofrio Introna. L’attuale presidente del Consiglio regionale, che si ricorderà fu eletto nella lista di SEL, si ricandida ma nella lista “Emiliano Sindaco di Puglia” insieme ad un’altra mezza dozzina di compagni socialisti, in tutte e sei le circoscrizioni regionali. E lo stesso Onofrio ci ha precisato che, attualmente, Pierluigi “rappresenta 1500 cittadini baresi” (come ogni Consigliere Comunale del resto n.d.r) scivolando con grande signorilità sul dissidio profondo che si è creato fra gli Introna e la fu SEL (si ricorderà anche la diatriba fra Silvio Maselli e Fabio Losito, ex assessore nell’ultima sindacatura Emiliano, che generò una serie di polemiche pesantissime di cui certamente non sono responsabili nè queste colonne, nè in genere i giornalisti).

Su tutto il resto Palmisano non risponde, non smentisce, non conferma, non precisa. Insomma non c’è, come tutto il partito che si ostina a considerare vivo, vegeto e operativo. Ma questi sono fatti suoi. Sugli aspetti di look che stanno prendendo il sopravvento anche giornalisticamente (citando quasi alla lettera): è un problema di chi sta curando la comunicazione dell’amministrazione di cui lui sostiene di essere alleato e corresponsabile.

Forse Palmisano ci legge poco o per niente e si è perso le varie denunce, inchieste, sollecitazioni, reportage, che pubblichiamo sugli argomenti più vari (dalla Croce Rossa alle Fal, passando dal Petruzzelli e dall’Amtab, Amiu, Multiservizi, 118, ecc. ecc.) senza guardare in faccia nessuno. Spesso ci hanno definito “blog di merda” proprio perchè al contrario dei camorristi veri, che se li riservano per usarli a loro vantaggio nel momento opportuno, noi i documenti li usiamo per informare i cittadini e anche la politica. Quella che esiste e tenta di fare qualcosa, almeno.