regionali

Non nasce e non esce. Un candidato e un nome. Il centro destra uno e bino, si sforza si riproporre il dogma dell’unica divinità sintetizzando le due anime divergenti e strabiche che in Puglia stanno facendo autentico strame dei moderati. Moderati: che vorrà poi dire se qui si insultano e prendono a pacchere un giorno sì e uno no?

Moderati perchè e per cosa, se la Puglia avrebbe bisogno di empiti rivoluzionari e creativi, di coraggiosi e affettuosi moti di vicinanza alle popolazioni disoccupate e stremate dalla crisi, di politica vera e profonda, comunque la si pensi?

Macchè: qui è una questione di farti fuori prima e meglio, specie tu figlio degenere, mia ex protesi, mio ex puledro dei miei lombi di stallone. Tu giovane, alto e bello (mentre io sono vecchio bassino e non del tutto apollineo), caro Raffaele Fitto levati dalle scatole, firmato tuo mentore Silvio.

E dove sono le armate anticomuniste azzurre: il 1994 sembra sepolto nell’oblio delle ere geologiche, quando furono vestiti di blu con cravatta in tinta e capello aggiustato anche gli ex alluzzi di Savinuccio Parisi, tutti con la valigetta e il kit del perfetto forzista.

Bei tempi quelli: post fascisti al sud e leghisti razzisti e separatisti al Nord, che non se li filava nessuno manco a pagarlo, ritrovarono la via per farsi eleggere, contare qualcosa e spartirsi le torte. Tempi lontani, la Puglia è un feudo renziano, Silvio lo sa: qui è meglio metterci una pietra sopra, non bisogna rischiare di vincere. Uno era il candidato credibile, lo stanno affossando. Gli hanno messo di lato ma contro una nobile cariatide della politica, bravissima a dire tutto e il contrario di tutto anche nello stesso minuto. E il raddoppio del centrodestra diventa la divisione dell’elettorato.

Fitto e Vitali, adesso, in sala travaglio fingono di cercare un solo nome. Fingono perchè entrambi partono da posizioni durissime e immodificabili. Un parto impossibile, nemmeno il forcipe potrà riuscirci. E comunque vada a finire, sarà un aborto.