Una denuncia che mira ad evidenziare alcune gravi mancanze nella gestione e nell’azione amministrativa, di programmazione e strutturazione della sanità pugliese. Il Movimento 5 Stelle, con la candidata governatrice Antonella Laricchia ed il senatore Maurizio Buccarella accende i riflettori su uno dei temi più caldi che riguardano la regione.

«Con questa iniziativa vogliamo dare voce a tutti quei cittadini onesti che lavorano nella sanità pugliese e che non hanno mai avuto la possibilità di fare denunce di questo tipo – dice Antonella Laricchia – Vogliamo una sanità che funzioni e che ripaghi i cittadini delle tasse che pagano attraverso un servizio efficiente e funzionale».

La pubblica denuncia nasce da un’indagine interna alla sanità pugliese condotta da uno specifico gruppo di lavoro organizzato dalla candidata governatrice. I grillini hanno puntato l’attenzione sulle scelte organizzative delle diverse ASL regionali che avrebbero dovuto dotarsi, sin dalla loro istituzione, di un “atto aziendale”, che ne definisse e normasse il funzionamento, approvato dalla Regione Puglia. Ciò per normativa nazionale, come dettato dall’art. 3, comma 1-bis, d.lgs. 502/1992 e s.m.i.

Ad oggi, però, non risulta che la Giunta regionale della Puglia abbia deliberato l’approvazione di alcun Atto Aziendale nelle province pugliesi. L’assenza dei criteri, però, non ha impedito alle ASL regionali di procedere comunque nella creazione di Dipartimenti, revisione e cessazione di strutture Semplici e Complesse: con una abissale mancanza di trasparenza sulla congruità delle scelte effettuate.

«Il danno derivante da tale persistente illegittimità amministrativa e gestionale – dichiara il senatore Maurizio Buccarella – consiste nell’impossibilità di verificare l’aderenza delle scelte alle reali necessità assistenziali dei territori, con conseguenze deleterie sul carico economico gravante sui cittadini e sul corretto utilizzo dei fondi destinati. E ricordiamo che si parla dell’80% del bilancio regionale. Come è strutturata la nostra sanità? Sulla base di quali dati si sono fatte le valutazioni che hanno portato a creare o chiudere strutture? Sulla base di necessità del territorio o sulla base di accordi politici e promesse di posti di lavoro? E a pagarne lo scotto – continua il senatore pugliese 5 Stelle – è anche il morale del Personale Sanitario, che percepisce l’arbitrarietà di tale governance come manifesta dichiarazione di inutilità del proprio impegno e fedeltà alla ASL di appartenenza. Il riconoscimento del proprio lavoro, infatti, deriva da molto poco trasparenti manovre e motivazioni non verificabili ma comunque slegate dal merito e dell’efficacia del proprio operato».

«Vogliamo invitare l’assessore regionale Pentassuglia a chiarire ai pugliesi le motivazioni che hanno spinto la Giunta a non approvare in tutti questi anni gli atti aziendali – chiude Antonella Laricchia (M5S) – Il nostro impegno per la legittimità e la regolarità dell’azione amministrativa in materia sanitaria è appena incominciato».