C’era una volta il politichese. Fra avversari ( anche fra sodali) ci si mandava a quel paese con forbita e il più delle volte criptica eleganza. Il tono della voce era sobrio, piatto, appena appena increspato da un filo di sardonica ironia. Nulla che potesse offendere le pudiche orecchie di fanciulli e damigelle usciva da quelle istruite bocche.

Una volta. Oggi domina la concretezza, il verismo, il nudismo della parola, potremmo dire. Molti termini sono stati “sdoganati” e vengono liberamente usati in ogni ambiente e ogni circostanza. Dall’eleganza alla vastasaggine il salto è stato deciso, subitaneo, impietoso.

L’allure e l’aplomb di un tempo sono come volatilizzati, inceneriti dalla concretezza a volte imbarazzante di un oggi senza vergogna. Forse, diciamo forse, sono le idee forti a mancare. E si cerca di sostituirle con le parole forti. Basterà?