La prima tappa è la costituzione di un unico gruppo parlamentare che a Camera e Senato rappresenti ufficialmente la nascita di un nuovo soggetto politico: la Costituente Popolare. Metterà insieme l’UDC di Casini, il Nuovo Centro Destra di Alfano-Cassano, Scelta Civica che fu fondata da Mario Monti e poi da quest’ultimo disconosciuta e abbandonata, gli amici di Mario Mauro, che ha un passato in Forza Italia e un passato prossimo in Scelta Civica per poi approdare ai Popolari per l’Italia. Insomma siamo al Centro che più centro non si può: di quelli che non amano aggiungere altri aggettivi, come destra o sinistra, per definirsi.

Nel frattempo fervono i ragionamenti e l’elaborazione di strategie in quelle regioni dove in primavera inoltrata si andranno a rinnovare Presidenti e Consigli. La Puglia è fra questi. In Calabria i centristi puri hanno già deciso che andranno da soli, il che significa che non parteciperanno ad eventuali primarie del centro destra e schiereranno un loro candidato.

La stessa decisione è ormai presa anche in Puglia, dove si aspetta solo l’ufficialità della Costituente Popolare in Parlamento per annunciare un candidato proprio alle regionali: Mario Mauro. L’ex ministro della Difesa, attuale Vicepresidente vicario delParlamento europeo, è il favorito. Salvatore Negro, consigliere regionale uscente dell’UDC, lo ha definito “un nome di alto profilo” che potrebbe rappresentare lo sfidante di Francesco Schittulli (ormai dato per certo campione del Centro destra) e il vincitore delle primarie del centro sinistra.

Costituente Popolare segna dunque una ricollocazione più centrista del Nuovo Centro Destra che, dunque, si accinge a perdere anche l’ultimo filo semantico che la collocava fra gli alleati di Berlusconi. Ma non taglia eventuali possibili alleanze tattiche o strategiche per il governo della regione, chiunque divenga governatore.  A ingabbiare i centristi c’è riuscito solo Berlusconi per un ventennio, ma oggi, ci confida Negro, le aperture sui Gay e il pericolo di ritrovarsi a governare con i razzisti della Lega o con i neo fascisti della Meloni, costringono i figli di De Gasperi e Moro a starsene prudentemente per conto loro.

Resta da capire come l’elettorato, sedotto e affatturato dalla bianca camicia di Matteo Renzi, risponderà a questo appello.