Da anni denunciano l’infernale situazione della sanità barese, recentemente abbiamo rivelato fatti sconcertanti sulla gestione e le prassi note ma taciute in alcuni ospedali cittadini. L’ultimo disastro è quello dell’ospedale San Paolo, rivelato dal sindacato Usppi  È certamente una questione spinosa, che merita un intervento immediato e una visione strategica. Sul malconcio stato di salute della sanità, pugliese e barese, è intervenuto con una nota il sentatore Lugi D’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino di Forza Italia. Chiederà l’intervento della Commissione parlamentare d’Inchiesta sull’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale. Ecco le sue considerazioni e il suo invito al sindaco di Bari, Antonio Decaro:

«Se non è il Policlinico, è il Giovanni XXIII. Se non è l’Istituto Oncologico, è il Di Venere, oppure l’Ospedale San Paolo: ormai Bari è un bollettino di guerra anche per quanto riguarda la sanità. Io credo sia necessario e improcrastinabile, per il capoluogo pugliese , area metropolitana, con tutto ciò che questo comporta, passare subito all’azione chiamando a raccolta, in una sorta di Stati Generali, tutti gli attori, diretti e indiretti, del mondo sanitario di quest’area, coinvolgendo appieno gli operatori del settore, a cominciare dai medici e dagli infermieri, il cui contributo è determinante per capire quali sono i problemi da risolvere, quali possono essere le soluzioni tecniche ottimali ed evitare errori che spesso possono costare caro, e non solo in termini economici.
Per quanto attiene il mio ruolo di parlamentare solleciterò un intervento della Commissione di Inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale in merito a quanto accade a Bari. L’ultimo allarme, solo in ordine di tempo, è stato lanciato ieri dal sindacato Usppi, che segnala l’ennesima vergogna a proposito del San Paolo, una struttura completamente abbandonata a sè stessa.
Accanto ai problemi legati alla funzionalità dei reparti, dove mancano anche gli strumenti essenziali come i bisturi per le piccole operazioni, vi è un problema gravissimo legato alla sicurezza di pazienti, visitatori, impiegati e personale sanitario.
La Puglia migliore sta mostrando da tempo il suo lato peggiore e certamente le responsabilità oggettive e preminenti sono da addebitare ad una politica regionale clientelare e miope che ha sottratto servizi ai cittadini per regalare tasse che a loro volta servivano e servono a coprire gli sprechi. A fronte di risorse esigue, ma male utilizzate è assolutamente mancata una politica di indirizzo regionale adeguata ed efficace perché fossero sciolti i nodi della organizzazione del sistema in base ai fabbisogni territoriali ed è proliferato, come ci raccontano le cronache, il girone degli illeciti.
Non vi è dubbio, però, che anche il livello amministrativo locale non ha saputo e voluto, evidentemente, segnalare con forza lo stato di cose delle strutture ospedaliere del capoluogo – che deve rispondere alle esigenze di utenti di una vasta area – ed esigere dalla Regione di Vendola e del Pd interventi soddisfacenti a tutela del servizio pubblico e del diritto alla cura, all’assistenza e alla prevenzione della intera comunità.
Comprendiamo che la sinistra di Emiliano fosse in tutt’altre faccende affaccendata, affannosamente impegnata a mantenere ben radicati sul territorio i gangli del potere e a tutelare le poltrone e le carriere politiche.
Ma ci auguriamo che il sindaco Decaro, seppure non estraneo alla gestione che lo ha preceduto, sappia travalicare l’interesse dell’appartenenza partitica e accorgersi finalmente che i poli sanitari della città che è stato chiamato ad amministrare meritano attenzione immediata».