Nell’Italia dei giorni nostri, una querela non si nega a nessuno. Brutto, certo, ma ultimamente funziona così. Lo sanno bene i tanti giornalisti querelati, condannati, multati o solo sbeffeggiati per un articolo, un indicativo al posto del condizionale o per un banale scivolone lessicale.

Di chi sia la colpa non è dato saperlo, resta il fatto che la legge non ammette ignoranza. Chi studia giurisprudenza basa il proprio futuro professionale su questo. Cavilli, tecnicismi, che determinano l’esito del processo a favore di una persona piuttosto che un’altra. Ecco perché lo scivolone dell’assessore Paola Romano ha scatenato un putiferio in rete, quel «smetto di fare l’avvocato» detto da lei che non ha prestato giuramento, ha fatto infuriare gli avvocati, quelli iscritti all’Albo e quindi legittimati e autorizzati dalla legge a fregiarsi del titolo.

Per noi la questione si sarebbe potuta chiudere tranquillamente con la telefonata di cui vi abbiamo dato conto, durante la quale l’assessore Romano ha candidamente ammesso di essere stata imprecisa. Onore al merito e alla sincerità.

Però…però c’è un problema. Quella parola, avvocato, è riportata sul curriculum ufficiale dell’assessore sul sito del Comune e ancora adesso, nel momento in cui pubblichiamo questo articolo, non è stato cancellato, cosa che auspichiamo avvenga in tempi celeri. Sullo stesso curriculum ufficiale è riportato un altro titolo di studio: Dottore di ricerca in diritto commerciale e bancario. Anche questo è un titolo che si consegue. Anche questo può essere usato solo una volta conseguito, altrimenti la definizione è dottorando. E qui l’assessore Romano ha probabilmente commesso un altro scivolone. Sì perché sulla biografia riportata sul suo sito internet paolaromano.it l’assessore scrive “sto conseguendo un dottorato di ricerca”. Certi del fatto che si tratti di un mancato aggiornamento, per cercare di capire come stanno le cose, abbiamo fatto un giro sulla sua pagina facebook, e qui, onestamente, siamo andati in confusione anche noi. L’assessore Romano, dopo la telefonata in cui ammetteva l’erronea dichiarazione, ha pubblicato questo lungo post:

“Beh Paola che fai nella vita?”
La risposta che do solitamente è: “mi occupo di diritto bancario e finanziario; a livello accademico, sto conseguendo un dottorato di ricerca in diritto commerciale e bancario (XXVII ciclo) presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Facoltà di Economia; nonché a livello professionale, dal 2010, in particolare collaborando con Servizio Titoli – Borsa italiana – London Stock Exchange Group, curando – tra l’altro – le attività assembleari delle maggiori società italiane quotate e con azionariato diffuso, le problematiche relative l’iter procedurale e documentale per la gestione degli adempimenti pre e post assembleari, e la gestione del libro soci” . Inoltre Nel 2013 ho superato l’esame professionale e sono stata abilitata alla professione, ma non ho ancora giurato e non mi sono iscritta all’albo.
In campagna elettorale questa mia risposta ha incontrato nel 99% dei casi lo smarrimento del mio interlocutore di turno.
Per cancellare lo sguardo a forma di punto interrogativo nel malcapitato, dopo poco aggiungevo: “faccio l’avvocato”.
Ieri, in una delle interviste che ho rilasciato per una testata locale online, ho detto al giornalista “smetterò di fare l’avvocato”. Probabilmente ho commesso un errore, forse veniale, forse no.
Ma il problema è presto risolto: da ieri posso semplicemente dire “sono assessore alle politiche giovanili e scuola del Comune di Bari”

“Sto conseguendo un dottorato”. Sul curriculum ufficiale è però riportata una cosa diversa. Per chiarire ogni dubbio, siamo andati a vedere le informazioni riportate sulla stessa pagina facebook dove l’assessore ha pubblicato il post di cui sopra. La pagina riporta il suo incarico di Assessore della Città metropolitana di Bari, con delega alle politiche giovanile, del lavoro e fondi comunitari, segno che è stata recentemente aggiornata. Il box “informazioni” riporta:

Esercito la professione di avvocato e sto conseguendo un dottorato di ricerca in “Diritto commerciale e bancario”.

Ricordandoci l’art. 498 del Codice Penale in materia di usurpazione di titoli o onori, e con in mente la parola “recidiva”, alziamo le mani in segno di resa. Se l’assessore Romano desidera chiarire la sua posizione di dottoressa di ricerca o dottoranda, siamo a sua disposizione.

Auguriamo alla dottoressa Romano maggior precisione e coerenza nelle sue future dichiarazioni quale rappresentante delle istituzioni cittadine. Un assessore gestisce la cosa pubblica, firma delibere, protocolli, spende il denaro dei cittadini. A cui la Pubblica Amministrazione dovrebbe dire sempre la verità e rendere conto.