Fino a mezz’ora di coda per votare. Succede in alcuni seggi dei quartieri Madonnella e Libertà, ma giungono segnalazioni simili anche in altre zone della città. A detta di alcuni presidenti di seggio in diverse sezioni è già andato a votare il 30% degli aventi diritto. Certo, non è un dato ufficiale e siamo ancora a metà del guado, ma sembra che il virus dell’astensionismo abbia colpito meno baresi di quanti si potesse credere alla vigilia di queste elezioni, precedute – a detta di molti – dalla compagna elettorale più brutta che si ricordi a memoria d’uomo.

Persino i comitati dei due principali antagonisti sono stati speculari. Stessa via, uno di fronte all’altro. Ciò che è incontestabile è la gran quantità di candidati “forti” inseriti nelle diverse liste. Al netto di chi sarebbe stato opportuno non candidare – da qualunque parte della barricata si guardi – si è riusciti a scuotere l’orgolio dei baresi. La speranza è che si proceda di questo passo fino alle 23. Chissà che il prolungamento dell’orario non dia i suoi frutti, convincendo anche i più scettici a recarsi alle urne fino all’ultimo istante.

Secondo alcuni analisti la massiccia partecipazione sarebbe il segnale di un altrettanto massiccio voto di protesta, altri sono convinti che l’elevata percentuale di voti stia a significare che la macchina dei grandi partiti funziona bene. Voglia di cambiare dopo dieci anni di centrosinistra? Determinazione a continuare un progetto di governo della città non ancora portato a compimento? Volontà di sparigliare le carte, dando il proprio assenso agli outsider? Comunque vada – almeno fino a questo momento e in considerazioni delle voci che ci giungono – apprezziamo il senso civico dei baresi che, potrebbero aver capito il bivio in cui si trova Bari. Bisogna scegliere se rimanere un grosso paesone di provincia oppure diventare una vera Città Metropolitana. Chiunque vincerà avrà nelle mani un compito durissimo che non potrà essere portato avanti con gli slogan, com’è stato fatto troppe volte in campagna elettorale, ma con programmi convincenti e concreti. Le parole, così come le promesse, se le porta via il vento.