«Voglio dirlo a tutti: la campagna elettorale non sarà una passeggiata». Difficile credere che qualcuno potesse pensarlo, ma serrare i ranghi non fa male. Queste alcune delle parole con cui Antonio Decaro, candidato sindaco di Bari per il centrosinistra, apre la sua campagna elettorale. La sua designazione era apparsa fin da subito molto probabile, soprattutto dopo il plauso dello stesso sindaco – «L’unico che può reggere il ruolo», aveva detto di lui Emiliano –. Il risultato delle primarie dello scorso 23 febbraio è il “via libera” ufficiale che mancava. «Sono tornato per ricambiare l’amore che la città mi ha dato in questi anni», prosegue Decaro, che rincara la dose: «Questa città deve diventare un posto sempre più bello dove poter vivere».

Sono in molti a pensare, infatti, che quel 97° posto su 106 nella recente classifica di qualità della vita sia gravemente insufficiente, per una delle città più importanti del meridione. Decaro pone l’accento, come già aveva fatto con il suo “Decarogo” delle scorse settimane, sull’importanza di mantenere atteggiamenti cortesi e calmi. «Rispondiamo con il sorriso a chi dice bugie, e a chi ci insulterà». Allo stesso tempo non risparmia però una battuta al vetriolo sul panorama politico cittadino: «Negli ultimi giorni si sono rivisti sulla scena politici che non vedevo da 20 anni. E devo dire che nessuno ne sentiva la mancanza».

Già si registrano le prime schermaglie tra i candidati, con Decaro e il candidato di centrodestra Di Paola rapidi a “beccarsi”, sulle differenze d’età e di tempo trascorso in politica, e su presunti sondaggi che darebbero Decaro in vantaggio di 7 punti percentuali. I primi veleni coinvolgono anche i probabili outsiders, Vincenzo Madetti del Movimento Cinque Stelle e Desirèe Digeronimo sostenuta da movimenti civici. Se da una parte la vicinanza di quest’ultima con il movimento di Grillo era stata liquidata dagli stessi pentastellati come una semplice ricerca di poltrone, dall’altra le liste pro-Digeronimo sembrano vedere in Decaro il “nemico numero uno”. Ad accendere lo scontro, la lettera al vetriolo destinata al candidato di centrosinistra e inviata al Quotidiano Italiano da Roberto Varricchio, portavoce dei movimenti che sostengono l’ex pm barese di Sanitopoli. È lecito domandarsi se e quanto Decaro possa averla accolta con un sorriso.