Il monologo, scritto dallo stesso Bagnato, poeta, drammaturgo, critico letterario e autore di racconti nato a Lecce e operoso tra Bari e Roma, ripercorre la vita del generale francese, da ragazzo di stalla a cognato di Napoleone Bonaparte, a sovrano del Regno di Napoli, fino alla perdita del Regno e al vano tentativo di riconquistarlo.

Nato il 25 marzo 1767 e nominato re di Napoli nel 1808, Murat è stato un abile condottiero, apprezzato dal Regno di Napoli, ma detestato dal clero e dalla nobiltà con l’accusa di essersi impadronito del potere dei Borboni. Coraggioso e determinato, attaccato al regno e al popolo, tra dolori e conquiste viene catturato, processato e condannato a morte da una corte marziale. Scrive la sua ultima lettera alla moglie e ai figli, e viene giustiziato con sei colpi di fucile alla testa il 13 ottobre 1815 nella corte del castello di Pizzo, che da allora è detto anche castello di Murat.

Giorgia Rogati.