E’ accaduto ieri pomeriggio, alla zona industriale di Capurso, precisamente in via A. Manzoni, dove è ormai risaputo che circolano liberi parecchi cani randagi.

La testimonianza arriva da una ragazza, residente proprio in quella zona. Preoccupata per l’accaduto e possedendo anche lei un cane, ha subito portato la pseudo-polpetta all’Asl, la quale le ha risposto: “non è nostra competenza, i cani randagi sono del sindaco”. La cittadina alquanto imbarazzata e inerme di fronte a questa situazione potenzialmente pericolosa per la salute degli animali, si è allora rivolta ai vigili che però hanno rifiutato la polpetta.

Appena tornata a casa dalla tranquilla passeggiata, ha notato che il suo cane era intento a masticare qualcosa. Poco dopo, in giardino ha ritrovato questo strano oggetto simile ad una polpetta, che aveva attirato l’attenzione dell’animale, al quale ha subito cercato di far rimettere ciò che poco prima aveva ingerito.

“Cinque notti fa ho trovato un primo cane moribondo, aveva crisi epilettiche e dalla sua bocca fuoriusciva schiuma bianca. Oggi pomeriggio invece, ho trovato un altro cane stecchito sotto un cespuglio, proprio di fronte casa… ” ci ha spiegato la ragazza.

Il sospetto che ci sia cibo avvelenato per le strade del paese e sopratutto in quella zona, è molto alto. Attenzione quindi nel portare a spasso gli animali perché queste esche sembrano sempre molto appetitose ai loro occhi. Esse infatti spesso si presentano in forma di piccoli volatili, uova, salsicciotti, pezzi di prosciutto o, come nel nostro caso, in forma di polpette di carne miscelate a veleni, tutte dall’aspetto molto appetitoso.

E’ importante sapere che in caso di ritrovamento di esche o bocconi presumibilmente avvelenati, è necessario avvisare subito gli Organi di Polizia o il Servizio Veterinario della Asl competente per territorio. In caso di impossibilità di un intervento immediato da parte delle autorità, prima di raccogliere qualunque materiale sospetto è necessario munirsi di protezioni (guanti ed eventualmente mascherina). I materiali devono essere consegnati in contenitori chiusi al servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale che si incaricherà di inviare i campioni al laboratorio analisi, per le indagini tossicologiche.

Intanto attendiamo gli sviluppi della questione.

12 giugno 2013
Carmen De Benedictis