Il progetto risale ai primi giorni di novembre del 2011, periodo in cui il consiglio d’amministrazione di Eataly diramava il primo annuncio ufficiale riguardo l’apertura di una sede a Bari. Eataly, catena enogastronomica che punta dagli inizi su qualità e alimenti biologici, era diffusa finora nel nord Italia ma anche a New York e Yokohama, e si prepara a espandersi dunque anche nell’Italia meridionale. Un’espansione caratterizzata da un legame a filo doppio con la Fiera del Levante, che sarà visibile anche nel doppio logo Eataly-Fiera che campeggerà su tutto ciò che verrà venduto sui banchi della nuova sede.

Già a marzo di quest’anno, quando buona parte dei lavori era in via di completamento, il presidente di Eataly Puglia Fabrizio Lombardo Pijola si mostrava soddisfatto. «Il nostro obiettivo – spiegava – è proprio quello di recuperare una parte della città abbandonata a se stessa, rivitalizzandola e rendendola il biglietto da visita della Puglia». Si annuncia positivo anche l’impatto sull’occupazione, con circa 150 posti da destinare in buona parte a giovani, molti dei quali già pre-selezionati e formati negli scorsi mesi.

La figura di Lombardo Pijola è comunque al centro di alcune controversie, legate da una parte agli stipendi, giudicati piuttosto bassi, dei giovani neo-assunti a Eataly Puglia, e dall’altra alle recenti vicissitudini della storica emittente pugliese Antenna Sud, recentemente chiusa. Sulla questione stipendi, Lombardo Pijola pone l’accento sulla fortuna di «avere un contratto in mano e dei soldi garantiti ogni mese».

Più complesso il versante Antenna Sud, con alcuni ex giornalisti che puntano il dito proprio contro Lombardo Pijola, accusato di una gestione opaca dei ricavi della vendita delle frequenze tv, del contributo Co.Re.Com e dei soldi arrivati tramite i Pacchetti Integrati di Agevolazioni.

28 giugno 2013

Giorgio Scapparone Suma