Si potrebbe dire che l’idea del restauro del “paese antico” arrivi al momento giusto: qualche settimana fa il castello è stato dichiarato inagibile perché pericolante e sono cominciati i lavori per la messa in sicurezza dell’edificio. Come spiegato dal consigliere Episcopo, ‹‹le coperture e gli orizzontamenti sono praticamente caduti. In effetti c’è un pericolo però lì c’è un implosione, cioè sta crollando all’interno e sono gli ammezzati, i tavolati che stanno crollando da tempo››.

Fra l’altro, ricorda ancora l’ingegnere, ‹‹il castello ha già avuto segnali di dissesto almeno una quarantina di anni fa. Furono, infatti, realizzati i ‘barbacani’,  ovvero quella muraglia che circonda l’edificio, messa a sostegno, ad argine del dissesto delle pareti del castello. Alcuni pensano che si tratti di muraglioni difensivi ma non è affatto così››.

‹‹Finalmentecontinua l’ingegnere Episcopo si sta rimettendo in sicurezza il castello perché in effetti è in condizioni degradate almeno da 30, forse 40 anni. Ci sono state solo incuria e abbandono››.

C’è un progetto, dunque, e i lavori per la messa a nuovo dei fatiscenti edifici in realtà sono già cominciati da tempo, con il restauro del Complesso Monacelle, sito in Via Roma, ampiamente sfruttato dai cittadini per pubbliche manifestazioni e eventi culturali.

‹‹Lì c’è stato un finanziamento che ci ha dato l’opportunità di completare quella struttura storica – ha rivelato il sindaco Birardi – Abbiamo avuto anche un altro finanziamento di 175mila euro per fare una scala esterna che ci permetterà di avere l’agibilità al terzo piano. Vi sono già i servizi sociali che prima si trovavano in una sede distaccata, lontano dalla sede comunale. Vi trova sede anche la Biblioteca Comunale, non del tutto completa, ma il 90% del lavoro è stato fatto. È stato necessario catalogare i volumi anche perché abbiamo avuto una donazione di tantissimi libri dal defunto Don Sante Montanaro. La nostra è diventata una biblioteca con volumi di una certa importanza e secondo me tra le più fornite di tutti i comuni della provincia di Bari››.

Il sindaco ha poi evidenziato come il restauro e la valorizzazione del borgo antico siano ‹‹vitali››. Casamassima non ha, infatti, altra attrattiva turistica all’infuori del suo storico borgo medievale, che si è  meritato dal pittore Vittorio Viviani l’appellativo di “paese azzurro” per via delle abitazioni tinte di un caratteristico color celeste.

‹‹Stiamo puntando a rivalutare il centro storico con 660mila euro – rivela il Primo cittadino – la gara è partita e si sta definendo. Abbiamo già provveduto all’installazione della rete wi-fi all’interno del centro storico.  Abbiamo messo le videocamere in tutto il borgo antico per il controllo e abbiamo sistemato la pavimentazione. Tutti i fili elettrici sono stati sotterrati proprio per donare un aspetto migliore. Per completare il tutto abbiamo avuto 800 mila euro che serviranno per un museo a Santa Chiara. Questo è un finanziamento che abbiamo cercato e abbiamo ottenuto insieme al benestare della Regione, quindi una parte del monastero di S. Chiara verrà ristrutturata e verrà adibita a museo››.

Per quanto poi concerne la parte restante di Santa Chiara, l’idea del sindaco e dell’amministrazione sarebbe quella di far diventare l’ex monastero il ‘cuore’ di Casamassima.

‹‹Lì c’è una piazzetta, tutt’attorno vi sono quei chioschetti bellissimi e si può fare in modo che diventi davvero un centro di aggregazione – osserva Birardi – ci stiamo dando da fare: abbiamo interessato la Prefettura, il ministero che ha mandato qui dei collaboratori per effettuare alcuni sopralluoghi. Stiamo valutando di creare, se non riusciamo ad ottenere tutto il finanziamento, una collaborazione con il privato››.

Secondo il Sindaco, infatti, ‹‹si potrebbero aprire bar, ristoranti, esercizi commerciali, per far sì che l’edificio diventi una zona di ritrovo, animata anche da eventi culturali,  affinché diventi il ‘salotto’ del paese. Considerando le innumerevoli stanze vuote che contiene il monastero, queste si potrebbero utilizzare per convegni, conferenze, meeting… Ci si potrebbe ritrovare nel chiostro circondati da negozietti caratteristici, magari per ascoltare musica. Quel monastero è una vera ricchezza e il centro storico merita di essere vissuto››.

Al momento però, chiarisce il Primo cittadino, ‹‹non abbiamo ancora un finanziamento. La nostra attenzione è massima perché vogliamo al più presto completare con il centro storico. Rimane solo da valorizzare il castello e parte di S. Chiara. Già qualcosa l’abbiamo fatta con gli 800 mila euro per il museo ora vedremo di trovare altri fondi››.

Nel “Palazzo Ducale”, invece, meglio noto come “Castello”  il sindaco Birardi annuncia che c’è in animo la realizzazione di un albergo diffuso, ‹‹che potrebbe dare lustro a Casamassima›› .

Parlavamo del “Paese azzurro”. Recentemente il caratteristico celeste delle calci che rivestiva le pareti esterne delle case è stato alterato. A volte sono state ridipinte con colori fin troppo vivaci. È possibile fare qualcosa?

‹‹Grazie al PIST, abbiamo un finanziamento di 25 mila euro per circa una sessantina di abitazioni del centro storico. Abbiamo già fatto la graduatoria, fra un po’ partirà e se queste case verranno ristrutturate con determinati canoni e quindi ripristinando anche il celeste tradizionale, con questa calce, noi daremo a questi signori l’importo previsto. La nostra amministrazione, inoltre, ha costituito il Nucleo Operativo di Polizia Edilizia. Il NOPE giornalmente si reca nel paese antico per denunciare situazioni che fino ad ora sono state tutelate, come anticorodal  dorati, colori strani o altre situazioni che hanno distrutto le caratteristiche originarie. Noi abbiamo già nel piano regolatore un regolamento che obbligava chi ristrutturava le abitazioni ad utilizzare determinati materiali e colori come appunto l’azzurro ma purtroppo quest’obbligo non è stato rispettato. Ora stiamo facendo i controlli, stiamo denunciando chi ha fatto delle opere irregolari perché non continui questo scempio››.

Il centro storico ora è ‹‹più presentabile››, afferma il Sindaco. ‹‹Nella parte finale, nei pressi di via Turi, abbiamo rifatto tutta la strada in chianche, aggiustato le piante, messo i parcheggi e tenuto una riunione con tutti i residenti per vietare il traffico delle auto nel centro storico. Questa è una cosa bellissima perché noi stiamo collaborando con i cittadini, non vogliamo imporre nessuna scelta››.

Collaborazione, idee e voglia di restituire una identità ad un paese a sud est di Bari, sfortunatamente noto nella provincia soltanto come zona che accoglie uno dei centri commerciali più grandi del territorio ma che ha invece una storia da raccontare, forse troppo spesso dimenticata e mai valorizzata.

Roberta Valenzano