Prima di tutto, mancava un verdetto all’appello, che puntuale è arrivato ieri sera. La giuria popolare, dopo l’ultimo quarto e la sfida online, ha decretato il passaggio di turno per Fiorangela Togo. Gli sfidanti che si affronteranno per accedere alla finale, oltre lei, saranno quindi Celeste Corrado, Daniela Dell’Orco e Alessandra Valenzano, voci scelte dal pubblico del locale e dai supporter attraverso la pagina facebook del Joy’s, e Giuseppe Citarelli, Angelo Piergiovanni, Monica Macchia e Nanda Valentina Pinto, scelti dalla giuria tecnica.

Come abbiamo scritto la settimana scorsa, dal 10 aprile data della prima semifinale, le giurie cambiano. In primis quella tecnica: Antonio Cariddi, Giuseppe Capasso, Rossella Antonacci, Luciana Manco, Amleto Melgiovanni e Carlo Chicco hanno svolto egregiamente e puntualmente il loro compito e a loro vanno i ringraziamenti, sentiti e non di rito, di tutta l’organizzazione del contest. Continueranno a seguire la gara da spettatori, ne siamo certi, appassionati come sono ormai alla causa. Su chi graverà la responsabilità, da qui in poi, vige riserbo e mistero, Marco Protano ha promesso delle sorprese e allertato i cantanti in gara. Come dire, occhi aperti.

Anche la giuria popolare cambia, in senso figurato si intende. D’ora in avanti il pubblico potrà votare solo all’interno del pub, durante le serate di gara, tramite le apposite schede distribuite dal personale Joy’s. La performance dal vivo, quindi, diventa essenziale, come è giusto che sia, altrimenti non si chiamerebbe Una Voce da Pub.

Altra novità, la scelta dei pezzi. Croce e delizia di questa rubrica, su cui più volte ci siamo soffermati, i brani da proporre in gara non saranno più a totale discrezione dei cantanti. Anzi. Una delle quattro canzoni sarà assegnata d’ufficio, un brano internazionale che gli sfidanti saranno obbligati a preparare. Per l’unico brano italiano che eseguiranno, potranno attingere ad una rosa ristretta di autori: Bennato, De Gregori, Gaber, Iannacci, Conte, Gazzè, Endrigo, Consoli, Turci, Pravo, Nannini. Per i rimanenti due pezzi, entrambi internazionali, uno sarà libero, l’altro potranno sceglierlo tra una serie di titoli proposti dall’organizzazione del contest.

I paletti tra cui muoversi per le voci in gara sono abbastanza stretti, da questo momento non è più ammesso sbagliare.