L’indagine è incominciata a seguito di alcune esportazioni sospette di armi che sono state segnalate dalla Gendarmeria di San Marino. Le armi sarebbero state vendute illegalmente a persone inesistenti, destinataria delle spedizioni era un’agenzia di Corato, che poi le consegnava ad un imprenditore di Andria e a due suoi complici.

Una volta in Puglia, le armi erano modificate per essere poi rivendute a soggetti non ancora identificati. L’inchiesta è stata condotta per oltre un anno e oggi ha portato all’arresto di quattro persone di Andria, una di Molfetta, una di San Marino ( titolare dell’armeria della Repubblica) ed infine una di Rimini.

In Puglia sono state sequestrate dieci armi tra fucili di precisione, fucili d’assalto e pistole che venivano poi “rimodellate” per diventare ancora più efficaci e potenti. Con l’indagine sono stati identificati i componenti dell’organizzazione, venditori e trasportatori: inoltre, l’associazione si occupava anche di redigere false concessioni di porto d’armi.

15 aprile 2013

Margherita Micelli Ferrari