Il cosidetto “caldo cuscino” elettrico, infatti, per sprigionare un così potente calore e quindi riscaldarsi, veniva imbottito di sostanze tossiche, emanando quindi un odore sospetto, la cui inalazione potrebbe essere nociva per la salute, arrivando finanche ad incrementare la formazione di tumori e patologie respiratorie croniche.

Il prodotto, prima della sua commercializzazione, sarebbe infatti passato anche al vaglio di una società anglosassone, per ottenere le dovute certificazione, che ne avrebbe solo garantito l’apparato elettrico. Il cuscino sospetto è stato analizzato dai tecnici del dipartimento di Chimica dell’Università di Bari che hanno riscontrato nel prodotto in questione la presenza di “quantità significative di idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici ed idrocarburi clorurati”: sostanze queste in grado di recare danni cancerogeni all’apparato respiratorio.

Addirittura, dalle analisi effettuate sul prodotto, si parlerebbe di “bombe cancerogene”: acceso o spento, sarebbe capace di rilasciare emissioni di sostanze derivate dal petrolio ( toluene, benzene, ecc) ben dieci volte superiori al limite consentito. Inoltre, le indagini in corso, hanno riscontrato che l’imprenditore pugliese della societa Euronovità s.r.l. di Noci, applicava ai prodotti certificazioni CE falsate e quindi è stato denunciato.

24 Aprile 2013

Claudia Caiati