Partiamo dal genere musicale, ovvero il rock-gothic, a cui siete arrivati nel corso del tempo: da dove nasce l’amore per queste atmosfere cupe e cosa ha portato alla metamorfosi del gruppo?
Fabiola: “La nostra è una voglia di combinare atmosfere malinconiche del gothic e sonorità rock, senza tralasciare incursioni nel blues, funk e progressive. L’interazione tra la “testualità poetica” e la fusione di melodie, sonorità e groove appartenenti a generi diversi, ci ha condotto nel corso degli anni ad ottenere il sound che ad oggi ci caratterizza”.

C’è spazio per il gothic in Italia o siamo condannati al rap , al reggae e alle scelte delle major?
Mattia: “Purtroppo, il panorama italiano artistico attuale è costituito per la maggior parte da progetti costruiti a tavolino, che mettono da parte l’essenza della musica e pensano più ai profitti. Le band emergenti, per poter raggiungere i loro obiettivi, sono costrette ad autoprodursi, evitando così di scendere a compromessi che andrebbero a snaturare la loro identità”.

Il video di Sogno ha totalizzato circa 12mila visualizzazioni in tre mesi, era quello che vi aspettavate o il risultato in qualche modo vi sorprende?
Antonio: “Sinceramente non ci aspettavamo affatto di ricevere un così grande riscontro solo dopo pochi mesi, è stato un ottimo risultato e i commenti del tutto incoraggianti. Vogliamo ringraziare tutte quelle persone che ci hanno visto sul web e che ci seguono, è grazie a loro che il nostro Sogno continua”.

Visualizzazioni è un termine che evidenzia il legame indissolubile con il marketing, vi infastidisce questa cosa o è positivo secondo voi che la musica si sostenga anche attraverso altri mezzi e canali quali il web, i social network etc.?
Giuseppe: “Fortunatamente, oggi, esistono nuovi mezzi di comunicazione che danno più visibilità agli artisti emergenti; non siamo affatto infastiditi dalle persone che sono andate alla ricerca della nostra musica, perché hanno colto il significato di ciò che volevamo trasmettere”.

Da un po’ di tempo è attivo anche in Italia Spotify, che permette di accedere in maniera gratuita a un immenso archivio musicale. Aumenta la possibilità di farsi conoscere, certamente, ma siamo sicuri che la fruizione totalmente gratuita non ridurrà ancora le entrate economiche per i musicisti?
Giuseppe: “Il web ed il suo marketing hanno dato la possibilità a tutti di uscire dal proprio contesto “cittadino” verso frontiere ancor più lontane, aumentando così in maniera esponenziale la possibilità di farsi conoscere ed accrescere i contatti e quindi le entrate economiche che ne derivano. Senza ombra di dubbio questo è di gran lunga positivo, però c’è il rovescio della medaglia, nel senso che il web ha dato anche l’opportunità di copiare e di scaricare illegalmente le canzoni bypassando le royalty che ogni autore ha e quindi danneggiandolo irrimediabilmente. Purtroppo un effetto di questo “progredire” è la scarsa realizzazione di dischi fisici nonché la quasi inesistente vendita”.

Le origini del gruppo sono a Margherita di Savoia, com’è il panorama musicale dalle vostre parti? C’è posto per la musica dal vivo e i progetti originali o anche da voi i locali fanno suonare solo le cover band?
Mattia: “La moda delle cover band si è ormai diffusa in tutta Italia e per ovviare a tale richiesta abbiamo inserito nel nostro repertorio brani editi, ri-arrangiati in chiave I.S.D.H, per promuovere il nostro progetto inedito”.

Su facebook avete scritto: Il nostro sogno? Sbatteteci in un furgoncino da 2 soldi e fateci suonare ogni santa sera in un posto diverso. Senza pensare a guadagni, pubblicità, radio e tv. Solo noi, la nostra musica e la gente che rimarrà ad ascoltarci. Qual è l’obiettivo che vi siete posti allora?
Mattia: “Il nostro obiettivo è e sarà sempre quello di promulgare le nostre emozioni, e continueremo a farlo fino a quando ci sarà anche solo una persona ad ascoltarci”.
Fabiola: “La musica è il nostro rifugio, la musica sono le parole non dette, le emozioni celate, la musica è la nostra vita, la nostra passione, è ciò per cui viviamo, e non son frasi fatte, è ciò che custodiamo gelosamente all’interno del nostro cuore”.

Sempre su facebook: non possiamo scegliere chi incontreremo nella vita, ma possiamo scegliere chi non incontrare più! Qualcuno ha cercato di rifilarvi una fregatura?
Antonio: “In passato, come molte band alle prime armi, abbiamo incrociato gente che voleva vendere i nostri sogni solo ed esclusivamente per un ritorno economico. Questa esperienza ci ha insegnato a riconoscere e diffidare da queste persone che non comprendono l’anima degli artisti e che mettono del marcio nel panorama musicale italiano”.

In cantiere c’è la pubblicazione dell’ep Maschera. A che punto siete?
Fabiola: “È sicuramente un sogno che si realizza, ma è e sarà anche l’inizio di un nuovo sogno. Siamo in fase di missaggio, conterrà cinque brani tra cui Sogno, il primo singolo di cui abbiamo parlato precedentemente. Abbiamo scelto di pubblicare un EP e non un album completo per dare un assaggio del nostro sound al pubblico che ci segue, ma riserviamo tante sorprese per il futuro”.

Cosa succederà dopo, intensa attività di promozione o siete più intenzionati a utilizzarlo come mezzo di contatto con le etichette e le agenzie di booking?
Fabiola: “L’ep verrà distribuito gratuitamente sulla rete, perché l’intenzione è quella di far girare il nostro prodotto il più possibile. Ovviamente consegneremo questo ep anche ad etichette ed esperti del settore, presentandolo come nostro biglietto da visita, sperando di suscitare interesse in loro a tal punto da richiederci altro materiale da ascoltare”.

In bocca la lupo allora.

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Mattia Lopez (Iaco)