Quarta sottolinea come Casapound non dimentichi i due marò così come non dimentica la necessità di trovare una soluzione ad una questione che si protrae da un anno. La manifestazione nel capoluogo pugliese segue quelle tenutesi precedentemente a Pordenone, Udine, Bolzano, Sassari e Ascoli Piceno. Abbiamo raggiunto telefonicamente il responsabile regionale di Cpi:

Nei giorni scorsi il premier italiano Mario Monti, attraverso un comunicato di Palazzo Chigi, ha reso nota la convinzione propria anche del primo ministro indiano Manmohan Singh che il ritorno in India di Latorre e Girone ‹‹contribuirà a rendere più sollecita una positiva soluzione del caso››.

‹‹Io penso che comunque la situazione non si risolverà positivamente perchè comunque l’Italia da questa situazione se ne uscirà con una magra figura, a prescindere da quale sarà l’esito della vicenda. Avrebbe dovuto prendere posizione già da tempo, cosa che non ha fatto››.

Il caso marò è stato affidato alla Cbi, la polizia criminale indiana mentre prima era di competenza della Nia, la polizia antiterrorismo. Giudica questo trasferimento di competenze positivo o negativo per l’evoluzione della querelle?

‹‹Che sia un organo o l’altro ad occuparsi della vicenda non cambia niente. Quello che cambia è il principio. Un caso come quello dei marò si è verificato per due soldati tedeschi: non si sono consegnati. Se vengono giudicati dal governo o perlomeno in Germania. In questo caso sarebbe opportuno venissero giudicati in Italia. Qui ha fatto clamore quello che è successo per il Cermis: ai soldati americani in Italia non è stato fatto niente o comunque non è stato fatto quello che è stato fatto adesso ai marò››.

Quindi voi di Casapound sareste favorevoli per un blitz militare in India?

‹‹A questo punto si, perché ciò che è stato fatto dall’India è una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti dell’Italia, in barba a tutte le leggi diplomatiche. L’Italia perde di credibilità non rispedendo i due marò alle proprie case mentre gli indiani in barba a tutte le leggi diplomatiche prendono e arrestano l’ambasciatore italiano a Nuova Delhi››.

Casapound attacca, inoltre, anche il premier tecnico Mario Monti, chiedendone le dimissioni da senatore a vita. Cpi invoca poi, oltre alla chiusura dell’ambasciata indiana in Italia, con conseguente divieto per l’ambasciatore di lasciare l’Italia fino al ritorno dei marò, anche il ritiro immediato dei soldati italiani da tutti gli scenari internazionali. La ragione? Rispondere attraverso un gesto plateale alla mancata tutela degli interessi italiani da parte delle organizzazioni internazionali quali Onu, Nato ed Unione Europea.

12 aprile 2013

Angelo Fischetti