Dal 10 aprile, giorno della prima semifinale dopo una settimana di pausa, si cambia registro. Marco Protano, ideatore della gara, ha annunciato ieri alcuni cambiamenti circa le possibilità di scelta dei pezzi da parte dei cantanti arrivati fino a qui, ma di questo parleremo al momento opportuno, abbiamo tempo per farlo.

Tornando a ieri, l’ultima serata dei quarti di finale ha messo di fronte alcuni tra i concorrenti più giovani iscritti a Una Voce da Pub, forse non in senso assoluto, ma probabilmente si è trattato della sfida con l’età media più bassa. Ciò nonostante, il livello delle singole esibizioni è stato decisamente interessante. Salvo qualche eccezione, chi si aspettava un brutto scherzo per via dell’emozione, sarà rimasto deluso. Tutto è filato abbastanza liscio.

Detto questo, la giuria tecnica ha decretato Nanda Valentina Pinto vincitrice della serata, mentre la giuria popolare tra i tre singers della scorsa settimana ha scelto Daniela Dell’Orco, per loro due si aprono le porte della semifinale. Ieri si è consumata l’ultima sfida con appendice online, nel senso che Adriano Sannicandro e Fiorangela Togo sono gli ultimi a poter essere votati anche sulla pagina facebook del Joy’s, dal prossimo turno, infatti, la giuria popolare potrà esprimere la propria preferenza solo con la scheda ritirata durante la gara all’interno del pub. Per l’ultima volta, quindi, click&drink.

Nota personale a margine. La serata di ieri non ha riservato scossoni, nel senso che si è trattato di una sfida estremamente equilibrata sotto molti aspetti. Uno tra questi è stato il livello delle performance canore: nonostante la giovane età di Fiorangela, Nanda e Adriano, la resa canora, il controllo della voce, l’interazione col Maestro Le Piane etc, sono stati molto buoni. Qualche scivolata c’è stata, qualche sbavatura anche, ma nel complesso   si è trattato di singoli episodi non compromettenti.

La varietà dei brani si è rivelata ben ponderata. Su questo punto ci siamo soffermati più volte, forse addirittura in ogni capitolo di questo appuntamento. A parte i Police che speriamo di non sentire mai più (insieme a Amy Winehouse, Adele, i Beatles, Etta James, Negramaro, Nina Zilli, Dalla, Mengoni, Modugno e gli U2 per piacere), nel complesso i pezzi proposti ci sono piaciuti, sia come scelta sia come variazione ritmica.

La serata non ha riservato scossoni, dicevamo qualche rigo più su, il che ci sarebbe piaciuto. Un guizzo, uno scatto o il colpo del fuori classe, avrebbero fatto piacere. Se ci stiamo attaccando a questo, è evidente, vuol dire che tutto il resto andava bene.