Motta sostiene che Laudati abbia aiutato Giampaolo Tarantini e Silvio Berlusconi, intralciando le indagini sul filone escort. Inoltre avrebbe abusato della sua posizione per arrecare «un ingiusto danno ai magistrati Giuseppe Scelsi e Desirèe Digeronimo, illecitamente sottoposti da parte della guardia di finanza a investigazioni e ad abusivo controllo della loro attività professionale».

Simile l’accusa mossa a Giuseppe Scelsi, che avrebbe «intenzionalmente arrecato danno al pm Desirèe Digeronimo e a una sua amica, Paola D’Aprile, intercettandone le conversazioni per fini estranei alla funzione giurisdizionale». Queste pressioni illecite erano finalizzate, sempre secondo l’accusa, a far desistere la Digeronimo dal procedimento sulla sanità pugliese e sull’ex assessore Alberto Tedesco.

19 marzo 2013

Vito Pacillo