Bari è tra le 10 principali “Tech Cities” italiane dove si concentrano le ricerche di figure IT, Digital & Technology specializzate, insieme a Milano, Torino, Padova, Verona, Udine, Bologna, Roma, Napoli e Catania. Nella città metropolitana di Bari si sta assistendo a un trend di crescita salariale dovuto all’apertura di nuove società di consulenza che stanno aumentando la RAL dei candidati sul mercato, costringendo così anche le altre società ad adeguarsi per reperire il giusto profilo. Molte aziende, multinazionali ma non solo, start up, consorzi e incubatori hanno concentrato la loro attenzione sulla Puglia, in particolare su Bari, aprendo le loro sedi in questa zona e investendo sul territorio. I professionisti IT, Digital & Technology hanno stipendi al di sopra della media locale e sono molto ricercati dalle aziende al punto da poter contrattare le condizioni d’assunzione. Prima fra tutte, il ricorso allo smart working: quasi tutti i candidati rinunciano al posto se non prevede nessuna forma di lavoro da remoto. Le aziende del settore IT italiane prevedono una crescita delle assunzioni del 14% per l’ultimo trimestre dell’anno (fonte: MEOS).

Sono i risultati dati che emergono dall’ultima edizione di Tech Cities, la ricerca sui profili tecnologici più richiesti nelle principali città italiane pubblicata da Experis, brand di ManpowerGroup e provider IT di soluzioni applicative, consulenza, resourcing e formazione. La professione più ricercata è quella di SAP Manager/Specialist, seguita da Security Researcher. Chiude il podio il CTO – Chief Technology Officer, mentre altre professioni molto ricercate sono E-commerce Manager, Embedded System Engineer, Infrastructure Manager, Scrum Master. Sono tutte professioni ibride: accanto ad elevate conoscenze tecnologiche e digitali sono sempre più richieste una serie di competenze soft legate alla gestione dei team, al management e alle relazioni. Secondo un’indagine Experis (The New Age of Tech Talent, 2022), le tre principali soft skills più richieste ai professionisti dell’innovazione sono il problem solving, la flessibilità e la capacità di lavorare in team. Lo studio mostra, inoltre, come il settore IT sarà guidato da ruoli nuovi che mescolano capacità manageriali e informatiche.

Le province e città metropolitane più tecnologiche d’Italia

Il 59% degli annunci di ricerca per professionisti IT in Italia viene da appena 10 Tech Cities dove il settore tecnologico è fiorente, tra cui Bari con il 2% del totale nazionale. Nella città pugliese la RAL (Retribuzione annua lorda) media per i professionisti oggetto della ricerca è di 45.700 euro l’anno. La città con le più alte retribuzioni medie, per profili di middle seniority, è Milano (59mila euro) seguita da Bologna e Padova, entrambe a 51.400. Al centro-sud la RAL media più alta si trova a Roma (50mila), a parimerito con Verona. Seguono Udine e Torino con una RAL media di 48.500 euro. Bari è la città del Sud con la RAL più alta, davanti a Napoli (44mila) e Catania (42.100). Tuttavia, il divario nord-sud potrebbe annullarsi sempre più grazie alla possibilità di lavorare da remoto.

 Il futuro appartiene al talento tecnologico

IT, Technology, Telecomunicazioni, Comunicazione e Media, sono i settori con le più alte prospettive occupazionali nette in Italia. Continua il trend positivo, accelerato dall’emergenza pandemica, per un ambito che non ha mai conosciuto la crisi ed anzi è alla continua ricerca di talenti. Automation, IoT, AI, Cyber Security e Data continuano a giocare un ruolo importante nel nuovo mondo del lavoro, ma il talento tecnologico è ormai una necessità trasversale a tutti i settori del mercato” afferma Josè Manuel Mas, direttore Experis Italia. “In tutto questo Il Talent Shortage continua a crescere: in Italia il 72% dei datori di lavoro non riesce a trovare le competenze di cui ha bisogno. È un fenomeno che spinge le aziende ad aumentare stipendi e benefit per attirare e trattenere i talenti, ma anche a fidelizzare le risorse interne, investendo su attività di reskilling e upskilling, non più un optional ormai, ma tappe obbligate per poter restare competitivi”.