La Plastic Puglia indirizza da sempre le proprie politiche aziendali e l’intera gamma produttiva alla salvaguardia dell’ambiente e ad un uso sostenibile dell’acqua in agricoltura. Grazie al progetto Beeco, la Plastic Puglia offre la possibilità di recuperare per il loro riutilizzo le manichette gocciolanti, erogando un bonus economico agli agricoltori che si impegnano a conferirle in appositi centri di raccolta. Decine di tonnellate di plastica, in questo modo, si avviano al processo di riciclo non impattando sull’ecosistema. Scopriamo, quindi, come viene realizzato un tubo in polietilene rigenerato partendo proprio dai fogli di plastica da riciclare. Ne abbiamo parlato con Michele Napoletano, responsabile Ufficio Acquisti della Plastic Puglia, che ha illustrato tutte le fasi di lavorazione.

“Il percorso per la produzione del tubo in polietilene rigenerato parte dall’impianto di lavaggio, dove arrivano i materiali già selezionati provenienti dalle varie piattaforme ecologiche, sia italiane che estere. Questo prodotto viene sottoposto alla fase di lavorazione mediante impianto di lavaggio, dove a sua volta viene re-imballato, portato in vari reparti per essere sottoposto a nuove lavorazioni. Questa è la foglia di polietilene che arriva dalle varie piattaforme che viene parzialmente selezionata per tipologia di colore, poi viene imballata e inviata presso il nostro stabilimento. Grazie al nostro progetto BeEco, riusciamo a riutilizzare le nostre manichette che, una volta adoperate in agricoltura, vengono ritirate e riciclate, quindi riutilizzate nel nostro ciclo produttivo. La foglia di polietilene dal reparto di lavaggio viene portata nel reparto densificazione, dove verrà sottoposta alle varie lavorazioni.

La prima è la densificazione: il materiale viene asciugato e trasformato in densificato. Poi viene portato nei silos, dove viene sottoposto a granulazione, per essere pulito dalle impurità attraverso la filtrazione del prodotto. Il prodotto granulato viene destinato all’ultima fase, quella della rigenerazione e della produzione di tubi. Il tubo rigenerato viene raffreddato dall’acqua. Il prodotto finito, cioè il tubo rigenerato, è pronto per essere destinato agli agricoltori e ai rivenditori del settore agricolo”.

Questi sistemi completi per l’irrigazione di precisione consentono di destinare acqua e nutrienti direttamente alla radice delle colture, solo nelle quantità necessarie. Secondo gli ultimi dati, l’Italia dedica a scopi irrugui circa il 60% dei circa 56 miliardi di metri cubi annui di acqua dolce consumata ed è al primo posto in Europa per i consumi di acqua per abitante. Solo un esempio: per ottenere un chilo di pomodori, irrigandoli a pioggia sono necessari 200 litri di acqua; con l’irrigazione a goccia, invece, ne servono appena 80, con un risparmio di oltre il 50%.