Si chiama “D_Bari 2022/24” ed è il programma di misure a sostegno delle attività commerciali con cui il Comune di Bari stanzia 6 milioni di euro per il commercio di prossimità, presentato ieri 14 aprile. Si articola in 4 obiettivi strategici: favorire lo sviluppo di una nuova scena commerciale della città capace di coniugare gli obiettivi economici dell’impresa con finalità di carattere sociale e culturale; sostenere gli investimenti degli imprenditori di vicinato affinché promuovano l’innovazione, la sostenibilità ambientale, l’accessibilità, la sicurezza e la qualità urbana; promuovere il protagonismo dei commercianti, la collaborazione tra loro e stimolare la loro funzione nella scena sociale e culturale cittadina come leva per la rivitalizzazione del tessuto urbano; facilitare un’economia dei luoghi per contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale.

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha definito il programma “un manifesto che vuole raccontare una nuova scena dell’economia urbana di Bari. La nostra città è sempre stata associata culturalmente ed economicamente al settore del commercio. Prima del covid la città stava vivendo una stagione di cambiamento. Poi è arrivata la pandemia che ha cambiato il mondo e inevitabilmente le nostre vite sotto tutti i punti di vista e questo ha determinato inevitabilmente un cambiamento nella società, a partire dalla sfera economica. Per noi un negozio non è mai stato solo un negozio e, a maggior ragione, non lo è oggi: per noi l’insieme delle attività commerciali rappresenta un’infrastruttura economica, sociale, relazionale e culturale diffusa in tutta la città che può davvero fare la differenza. Questo è il primo capitolo della storia della nuova Bari commerciale che stiamo costruendo”. “D_Bari 2022 – 2024 è un piano strategico che si articola su una strategia per il commercio portata avanti dall’assessorato allo Sviluppo economico in questi anni e che viaggia parallelamente al documento strategico del commercio, completandolo con una serie di azioni specifiche che ci auguriamo possano incontrare la partecipazione di tante attività economiche cittadine, storiche e nuove” ha spiegato Carla Palone. “Siamo in una fase di grande trasformazione, si trasforma la città, l’economia e con queste anche le politiche pubbliche dell’amministrazione – ha commentato Eugenio Di Sciascio -. Porta Futuro, nato come una scommessa del Comune di Bari, è diventato un luogo dinamico che ha maturato competenze e profili sempre più specialistici nel settore delle politiche attive del lavoro e di supporto all’economia cittadina, anche e soprattutto durante il periodo nero post-pandemico”. Ad illustrare i dettagli delle misure che partiranno nelle prossime settimane è stato Roberto Covolo, dirigente di staff, responsabile del settore nuova economia urbana.