Nove ore di confronto ieri, 28 marzo, al tavolo col Ministero del Lavoro ma nessun accordo è stato raggiunto tra Acciaierie d’Italia e i sindacati sulla cassa integrazione straordinaria chiesta dall’azienda per 3000 lavoratori, 2500 dei quali a Taranto, per dodici mesi. Le posizioni tra le parti sono rimaste dunque distanti: i sindacati chiedevano di ridurre il numero dei lavoratori da mettere in cassa, l’aumento della produzione e nessun esubero;  l’azienda ha proposto la riduzione a 2750 dei dipendenti in cigs, piena occupazione solo al raggiungimento di una quota produttiva di 8 milioni di tonnellate, quindi fra tre anni, e pagamento di un rateo di tredicesima per aggiungere 400 euro in busta paga. Proposte ritenute insoddisfacenti dai sindacati.