Un’azienda di call center che opera nella città di Taranto retribuirebbe i suoi collaboratori con una paga oraria solo sulla carta pari a quella prevista dall’accordo nazionale per i contratti a progetto (circa 8 euro l’ora); di fatto, l’apposizione della clausola per cui la paga viene rispettata solo se il lavoratore riesce a produrre ben 18 contratti al mese, fa ridurre l’importo a 3 euro l’ora. Perché, se non raggiunge quell’obiettivo, il lavoratore ha diritto solo a un rimborso di 250 euro al mese. A denunciarlo è il segretario provinciale della Slc Cgil di Taranto, Andrea Lumino. I conti sono presto fatti: “Se si lavora circa 80 ore al mese (20 ore alla settimana per 4 settimane) senza raggiungere i 18 contratti, il lavoratore percepisce un rimborso spese (così come riportato in busta paga) di circa 3 euro l’ora: una mercificazione vergognosa del lavoro, nella forma e nella sostanza”.

“Come Slc Cgil di Taranto non fermiamo quella che è stata una delle nostre battaglie di questi anni: anche questa azienda è stata denunciata da noi ed auspichiamo un rapido intervento delle forze dell’ordine”, conclude Lumino.