Il timore che a partire da oggi, 1° febbraio, le imprese dell’abbigliamento, nelle diverse articolazioni, siano tenute al controllo del green pass base per tutti i consumatori, sembrerebbe ridimensionato. Lo precisa, Benny Campobasso, vice presidente nazionale Fismo (Federazione Italiana Settore Moda) di Confesercenti.

L’incombenza ha suscitato perplessità e malumore da parte di Fismo Puglia che, in sinergia con Fismo nazionale, ha chiesto di rivedere la norma, ‘ritenuta dannosa ed ingiustificata per la categoria – lamenta Campobasso – dal momento che gli imprenditori, fin dall’inizio della pandemia, hanno rispettato le regole e si sono adeguati ai protocolli di sicurezza imposti dal governo e dalle associazioni imprenditoriali di categoria, fra cui la FISMO’.

Il risultato è quello che – su pressione della Confesercenti – ‘il Governo ha semplificato e chiarito alcuni aspetti importanti che facilitano l’applicazione pratica di questo adempimento’, spiega Campobasso, il quale aggiunge che ‘nella recentissima FAQ del governo si chiarisce che i “titolari degli esercizi commerciali diversi da quelli che soddisfano le esigenze alimentari, mediche e di prima necessità ai sensi del dpcm 24 gennaio 2022, non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali’’.

Questa modifica va incontro alle esigenze della Federazione perché il governo ha compreso che ‘i commercianti del settore moda non possono sostituirsi alle Forze dell’ordine nei controlli alla clientela, ma si impegnano ad assicurare la massima collaborazione per rispettare le norme vigenti. Tale modifica – conclude – evita, agli esercenti, un danno economico che in piena stagione di saldi aggraverebbe ulteriormente la perdurante situazione che dopo due anni di emergenza sanitaria sembra non terminare’.