Young Asia girl wear face mask turning a sign from open to closed sign on glass door cafe after coronavirus lockdown quarantine. Owner small business, food and drink, business financial crisis concept

“‘La pandemia torna a bloccare l’economia del Paese”. Parola di Benny Campobasso, presidente Confesercenti Puglia. La variante Omicron, l’aumento dei contagi e le restrizioni – secondo un sondaggio di Confesercenti – rischiano di costare solo nel periodo delle festività invernali, diversi milioni di euro di minori consumi tra famiglie pugliesi e mancate spese di turisti stranieri. Un brusco stop di cui risentirebbe anche la ripresa, con una riduzione dello 0,5% del tasso di crescita del Pil nel IV trimestre.

Fortunatamente, l’impennata dei contagi sembra avere per il momento effetti contenuti sulla letalità, ma l’impatto per le attività lavorative è già molto pronunciato. Ciò a causa del subitaneo incremento delle quarantene: le persone in isolamento domiciliare nel solo mese di dicembre sono aumentate del 180%. Un numero destinato a crescere ancora nei prossimi giorni e che va moltiplicato per un fattore di scala pari almeno a 3, dal momento che le quarantene riguardano l’intero nucleo familiare dei contagiati. La conseguenza immediata è una riduzione forzata dell’offerta di lavoro, con ciò che ne consegue per l’ordinario svolgimento delle attività di produzione e di fornitura di servizi.

Configurando un lockdown di fatto, i maggiori isolamenti domiciliari limitano inoltre le spese delle famiglie. A questi si aggiungono gli effetti ancora più deleteri sul turismo, che sta andando incontro a una nuova flessione proprio in un periodo che abitualmente si caratterizza per un aumento dei viaggi e per un intenso afflusso di visitatori esteri. Secondo prime valutazioni di Confesercenti, questi fattori stanno determinando una pesante ricaduta economica, che compromette i risultati del 2021 e rischia di pregiudicare la crescita del Pil anche nel 2022.

A subire l’impatto della frenata sono soprattutto le attività del turismo e della ristorazione, a partire dalla ricettività e dalle agenzie di viaggio. L’incertezza da Omicron incide con forza anche sui pubblici esercizi: la chiusura di discoteche e sale da ballo e le mancate prenotazioni nei ristoranti costeranno al settore milioni di euro di fatturato. Idem per i bar. E l’ombra del rallentamento si allunga anche sul settore dell’abbigliamento, compromettendo l’avvio degli ormai prossimi saldi invernali.

“La variabile – aggiunge Campobasso – Omicron comporta la necessità di nuovi accorgimenti e nuove tutele, occorre prenderne atto, è assolutamente necessario tarare i provvedimenti restrittivi legati alla quarantena e all’isolamento affinché, pur salvaguardando prioritariamente la salute, siano comunque compatibili con il regolare svolgimento delle attività economiche. Ove questo non fosse possibile sarà necessario adottare tempestive misure di sostegno per imprese e lavoratori. Bisogna intervenire urgentemente per ristabilire fiducia e certezze”.