Da domani 2 agosto 2021, dopo 134 anni, la Gazzetta del Mezzogiorno non sarà in edicola. “Arrivederci”, è questo il titolo dato al pezzo con cui si salutano i lettori del giornale. “È  insieme il segno di una sconfitta e il manifesto di una speranza, il resto della prima pagina è bianco perché volevamo rappresentare la sensazione di vuoto che da domani, cari lettori, vivrete”, ribadisce il direttore della Gazzetta, Michele Partipilo.

La sospensione è conseguenza del fallimento della società editrice e della rinuncia della Ledi del gruppo Ladisa, la società che ha editato il giornale negli ultimi sei mesi, aspettando l’assegnazione definitiva. Uno stop drammatico, non solo per ciò che la Gazzetta rappresenta per i suoi lettori, ma anche per la cassa integrazione a zero ore a cui sono destinati i 144 lavoratori (giornalisti e poligrafici). L’invito del direttore Partipilo è alle istituzioni.

“Se lo vorranno – dice – potranno rendere brevissima l’assenza della Gazzetta dalle edicole. Sarebbe sufficiente che il Comitato dei creditori esprimesse subito, magari domani stesso, la sua valutazione delle due proposte in campo. Dopodiché al giudice non resterebbe che prenderne atto e procedere all’assegnazione della testata. Anche in attesa della procedura di omologa, l’assegnatario avrebbe tutte le carte in regola per riportare la Gazzetta in edicola”.

Come al solito sono piovuti messaggi di solidarietà bipartisan e molti baresi, anche quelli che la Gazzetta non l’hanno mai comprata, sono corsi in edicola per acquistare il numero “storico” del giornale. In attesa di sapere come evolverà la situazione siamo stati nel capoluogo pugliese per capire cosa ne pensano i baresi e se davvero il dispiacere di non trovare in edicola la Gazzetta del Mezzogiorno è un sentimento comune. Certo, se si è arrivati a questo punto, nessuno è esente da responsabilità, di vario tipo e in maniera proporzionale. Staremo alla finestra per capire cosa ne sarà dell’antico quotidiano. Di seguito riportiamo la nota del comitato di redazione.

IL COMITATO DI REDAZIONE – “Non essere in edicola domani – a causa della mancata accettazione della proroga dall’editore affittuario, ultimo capitolo di una vicenda travagliata iniziata circa tre anni fa tra procure e tribunali – rappresenta un impoverimento culturale del diritto costituzionale all’informazione dei cittadini di Puglia e Basilicata, un vulnus storico che non si era registrato nemmeno durante le due guerre mondiali. Il comitato di redazione auspica che, nelle more dei tempi della procedura fallimentare nella quale è coinvolta la testata e la società editrice, alla quale afferiscono i giornalisti e tutti i lavoratori della Gazzetta, siano perseguite dal Tribunale di Bari e dalle curatele di Mediterranea e Edisud tutte le strade possibili per garantire ai cittadini pugliesi e lucani il più rapido ritorno dell’informazione della Gazzetta nelle edicola. Come? Approntando, grazie a procedure evidentemente straordinarie, la formula necessaria sul piano giuridico per un immediato ripristino della produzione, che garantisca la presenza della testata nelle edicole del territorio. Dopo ormai anni di incertezze e tribolazioni, nonché di stipendi non ricevuti e di una sostanziale precarizzazione dell’esistenza dei giornalisti del Gazzetta, l’unica via per il rilancio della testata passa dal completamento della procedura fallimentare nel minore tempo possibile, affinché l’aggiudicazione della testata consenta ad una compagine imprenditoriale di garantire i livelli occupazionali e salariali dei giornalisti, la continuità del giornale e un serio piano di rilancio. L’invito è quindi ad accelerare, ove possibile, i tempi sia del completamento delle varie tappe della procedura fallimentare sia della predisposizione delle formule adatte al ritorno temporaneo del giornale nelle edicole: ottemperando a questi due passaggi si darebbe una prospettiva alle 140 famiglie di giornalisti e lavoratori del nostro e vostro giornale”.