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L’allentamento delle restrizioni anti covid col passaggio della Puglia in zona gialla, avvenuto nelle scorse settimane, ha permesso la riapertura dei musei, naturalmente col rispetto delle norme per prevenire la diffusione del contagio. Per favorire il ritorno dei visitatori, in molti luoghi espositivi è stato deciso il ricorso all’ingresso gratuito. L’iniziativa si scontra con la dura realtà che stanno vivendo molti lavoratori del settore, alcuni in particolare.

“La FILCAMS CGIL di Bari – si legge in un comunicato – ha indetto lo stato di agitazione dei lavoratori che gestiscono i servizi aggiuntivi museali e la biglietteria del Castello Svevo di Bari, del Parco Archeologico di Monte Sannace e del Castello di Gioia del Colle, con relativo bar, attualmente in forza alla impresa Nova Apulia”.

Il sindacato ha infatti deciso di “contestare la decisione della Direzione Regionale Musei della Puglia che ha revocato la proroga della concessione della gestione integrata dei servizi museali alla suddetta azienda, a seguito di deliberazione della Corte dei Conti, senza preoccuparsi minimamente di ricercare soluzioni idonee a salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori impiegati sul servizio di che trattasi, nonostante le numerose sollecitazioni e proposte della FILCAMS CGIL nel corso degli incontri e colloqui avuti nei mesi scorsi con la Dirigenza dell’Ente”.

“Considerato che la Direzione Musei della Puglia, anziché preoccuparsi di garantire i suddetti livelli occupazionali, ha deciso di riaprire i siti culturali con ingresso gratuito – si legge – e che a seguito della suddetta determinazione l’azienda Nova Apulia ha notificato in data 5 marzo i preavvisi di licenziamento ai lavoratori con decorrenza dal 1° aprile 2021, il Segretario della FILCAMS CGIL di Bari, Antonio Ventrelli, ha indetto la mobilitazione del personale impiegato sulla gestione dei servizi aggiuntivi museali e le biglietterie dei succitati siti culturali”.

Iniziative di lotta “saranno calendarizzate a partire dalla prossima settimana, e che proseguiranno fino a quando la Direzione dell’Ente – conclude la Filcams Cgil – non avrà concordato con il sindacato soluzioni idonee a salvaguardare l’occupazione del suddetto personale”.