È notizia trapelata nella notte del 26 novembre scorso l’imminente uscita dell’ennesimo decreto Ristori “quater” che dovrebbe prevedere il rinvio delle scadenze fiscali al prossimo 30 aprile 2021, compreso lo spostamento dei pagamenti relativi alla rottamazione delle cartelle e al saldo e stralcio.

“Nelle settimane scorse siamo riusciti a portare la voce di migliaia di Partite Iva in Parlamento ma questo è solo il primo passo – spiega Antonio Sorrento, Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN) -. Abbiamo cercato di dare soluzioni concrete a molti problemi che ci affliggono. Abbiamo chiesto a gran voce il rinvio delle scadenze dei pagamenti della rottamazione delle cartelle esattoriali fissate per il prossimo 10 dicembre 2020”.

“Proprio su questo argomento, sottolineo che nelle settimane scorse abbiamo scritto al Ministro dell’economia e delle finanze per segnalare le gravi difficoltà delle partite iva a rispettare le scadenze della rottamazione – continua -. Faccio presente che tutte queste proposte sono frutto dell’intenso lavoro dei professionisti che fanno parte del nostro comitato tecnico scientifico composto da avvocati e commercialisti a cui va tutta la mia gratitudine. Ciò che è sicuramente importante è che le Partite Iva si stanno unendo per essere più forti e proporre un sistema Paese diverso”.

“Le nostre Associazioni nel corso delle proprie iniziative individuali sono riuscite a dare risposte concrete alle tante esigenze delle Imprese e Partite IVA, il nostro obiettivo: la Difesa – afferma il Presidente di APIT Italia Massimo Gervasi aderente a PIN -. Il problema di base però è rimasto: lo Stato continua a sacrificare il mondo del privato e soprattutto non ha mai dato la giusta importanza e valore alla piccola imprenditoria Italiana. Da questo principio e con questa ‘Unione’, la volontà di fare ancora di più: rappresentare tutte le Partite IVA con un unica grande realtà che possa confrontarsi con le Governance di turno. La nostra forza ?! Numeri e rappresentanze su tutto il territorio. L’unico modo per destabilizzare un sistema politico e fiscale malsano è restare Uniti poiché essi prosperano nelle divisioni”.

“Siamo in attesa dell’ufficialità dei rinvii e riteniamo che questo rappresenti solo un primo passo verso le esigenze delle Partite Iva – spiega Saviano Raffaele, coordinatore nazionale di APIT Italia aderente a PIN -. Di sicuro le istituzioni stanno iniziando ad ascoltare il nostro grido di dolore. Con orgoglio siamo riusciti a portare in Parlamento la voce di migliaia partite iva e quindi micro imprese. La grave crisi economica sta portando al collasso il tessuto economico di questo Paese. Noi, Partite Iva tartassate da anni da un’elevata tassazione da una politica fiscale inadeguata da decenni, trascurati da coloro che dovevano tutelarli nei tavoli istituzionali, ci siamo aggregati per portare nel palazzo la vera realtà del Paese, facendo richieste e proposte. Le nostre richieste non sono rivolte ad avere assistenzialismo ma solo atte a permettere una ripresa possibile. Senza aiuti istituzionali c’è il rischio di essere fagocitati da organizzazioni non per forza legali. C’è il serio rischio della desertificazione per la fine di tante pmi. I politici devono ascoltare le partite iva, oggi più che mai. Devono decidere se essere ricordati nella storia d’Italia come quelli che hanno distrutto il tessuto economico di questo Paese oppure lo hanno salvato. Il virus passerà ma la ripresa economica senza aiuti non porterà a nessun risultato”.