“Ormai siamo abituati a tutto. In questi anni sono volatizzati i diritti e benefici conquistati in anni di battaglie sindacali”. Così inizia il comunicato stampa della Ugl Metalmeccanici Bari riguardo la condizione dei lavoratori della Bosch di Bari.

Ferie e permessi svaniti, tasche svuotate dagli ammortizzatori sociali, scioperi che hanno favorito l’azienda e non i lavoratori. Sono solo alcune delle gravi inadempienze che il sindacato denuncia nei confronti del colosso tedesco. “Ma non c’è mai limite al peggio perché siamo andati in deroga al Ccnl, alle normative Inps e ai dpcm”.

“Con l’accordo delle chiusure collettive di agosto – continua il sindacato – i lavoratori si sono visti togliere una settimana di ferie, benché la normativa preveda che hai dipendenti vengano garantite almeno due settimane consecutive di ferie per il ristoro psicofisico, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione Italiana e dall’articolo 2109 del Codice Civile. Ci chiediamo se l’azienda abbia gravi lacune di pianificazione oppure stia cavalcando l’onda con la scusa dell’emergenza sanitaria”.

Un comunicato sindacale che ha spinto l’azienda, per la prima volta, a rispondere alle accuse rivolte dalla Ugl Metlameccanici. Un’azione che, da quanto si evince, è stata fatta in quanto per la Bosch Bari il sindacato ha riportato delle “evidenti inesattezze” soprattutto nella parte in cui si fa riferimento alla Costituzione Italiana e al Codice Civile.

“Nessuna deroga alla Costituzione, al Codice Civile né tanto meno alle leggi dello Stato
è contenuta nel verbale di intesa sottoscritto il 15 luglio 2020 con le RSU in quota alle altre
sigle sindacali, essendovi espressamente prevista la possibilità per il lavoratore che ne
faccia richiesta entro il 22 luglio di godere di 2 settimane di ferie consecutive”.

“Non risponde pertanto a verità quanto sostenuto nel comunicato di Ugl Metalmeccanici, non essendo stato pregiudicato in alcun modo il diritto dei lavoratori che ne abbiano interesse di fruire di due settimane di ferie consecutive. Abbiamo ritenuto opportuno tale chiarimento perché la trasparenza e la verità devono sempre rappresentare le linee guida della condotta di tutti gli attori coinvolti, aziendali, sindacali e di tutti i lavoratori della nostra Azienda”.

Il segretario della Ugl Metalmeccanici, Samantha Partipilo, stupita dalla risposta arrivata dai vertici, non le manda a dire, ma anzi decide di ringraziare l’azienda per l’assist ricevuto e di continuare la ribadire la denuncia rivolta alla Bosch dal sindacato.

“L’azienda altro non ha fatto che confermare ciò che noi abbiamo denunciato ovvero che i lavoratori hanno diritto a 2 settimane di ferie consecutive per il ristoro del benessere psico-fisico – scrive la Partipilo -. L’azienda ci ha sottoposto un accordo in cui garantiva 1 settimana di ferie con 1 eventuale altra settimana su richiesta. Abbiamo richiesto all’azienda di modificare l’accordo per garantire 2 settimane di ferie consecutive, come previsto dalla normativa che lei stessa ha poi spiegato dettagliatamente, con la facoltà per chi volesse di farne 1 sola, ma non hanno voluto. Perché dunque? Ve lo spieghiamo subito, perché non hanno intenzione di concedere la seconda settimana a tutti, come già tra l’altro sta avvenendo. Abbiamo inoltre chiesto all’azienda di mettere a disposizione degli operai un mezzo che consentisse di tracciare la loro richiesta della seconda settimana, ma l’azienda non ha voluto perché “a voce” è più comodo. Ma sappiamo tutti che verba volant, scripta manent”.

“Non solo abbiamo anche richiesto di annullare la cassa integrazione per le giornate che restano di luglio e di riaprire una linea di produzione che attualmente è chiusa, in modo da poter produrre i volumi che vorrebbero produrre ad agosto, ma l’azienda ha risposto negativamente. È stato un accordo del tipo, o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra – sottolinea la segretaria provinciale – alla stregua di una becera dittatura, senza lasciare spazio alcuno alla negoziazione sindacale che dovrebbe essere uno strumento democratico di discussione e senza intervento alcuno da parte degli altri sindacalisti presenti”.

“L’azienda pensava forse di screditare pubblicamente la nostra organizzazione sindacale confermando dunque la sua condotta, per la quale è già stata condannata dalla sezione lavoro del tribunale di Bari. Continueremo a lavorare per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e per il loro rispetto – conclude la sindacalista -, affinché qualcuno comprenda che il cuore pulsante dell’azienda sono proprio i lavoratori che negli anni hanno contribuito al successo e all’eccellenza della Bosch di Bari, per cui nessuno deve arrogarsi la facoltà di prendersi beffa di loro”.