Nel travagliato passaggio del Call center Inps da Transcom alla Rti Comdata-Network, vincitrice della gara di appalto al massimo ribasso, l’orologio continua a segnare inesorabilmente il passare del tempo, senza che però si sblocchi la situazione dei lavoratori attualmente al lavoro sulla commessa, in teoria garantiti dalla così detta clausola sociale.

In teoria, perché ormai si sa, le cose non stanno procedendo in maniera indolore, anzi, come dimostra la dura nota diffusa dai sindacati dopo l’incontro tra i vertici nazionali e le aziende interessate, avvenuto nella sede di Assolombarda il 21 ottobre scorso.

Pensare che nelle stesse ore, a Bari, le rappresentanze territoriali locali hanno incontrato il Prefetto, Marilisa Magno, esponendo le loro proposte alternative allo spostamento di sede a Molfetta, uno dei nodi cruciali in questo cambio di gestione, sebbene non l’unico.

Come detto, la questione logistica non la sola cosa a pesare sulla vicenda, grava infatti l’imminente scadenza della clausola sociale senza che nemmeno sia stato definito il perimetro di applicazione della stessa. I sindacati hanno inviato una richiesta urgente al Ministero del Lavoro chiedendo di essere convocati, insieme a Transcom, Comdata, Network Contact e l’Inps.

Proprio davanti alla sede barese dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, le organizzazioni sindacali hanno indetto una manifestazione di protesta in concomitanza con la giornata di sciopero indetta a livello nazionale.