“Le ragioni che spiegano la mancata crescita economico/commerciale della Puglia sono molteplici, ma la più importante è la ridotta spesa delle famiglie. La debole ripresa dei consumi iniziata nel 2014 è già finita. È come se dal bilancio familiare fosse stato cancellato un intero mese di acquisti, vale a dire che le famiglie vivono con 11 mensilità”. A parlare è Benny Campobasso, presidente di Confesercenti Puglia.

Secondo un recentissimo studio di Confesercenti Italia sui consumi delle famiglie, “la Puglia continua ad essere in recessione e lo sarà anche fino a tutto il 2020. Tra crisi, boom dell’ecommerce e ‘deregulation forzata’, il commercio pugliese negli ultimi 8 anni ha registrato una vera e propria desertificazione delle città a causa della moria di negozi e botteghe perché il commercio rende vivo un territorio. Il report di Confesercenti rende noto che la spesa delle famiglie dei pugliesi è più o meno paragonabile a quella del 2011, ma al di sotto del livello precrisi”.

Esaminando i vari comparti economici, aggiornati al 2018,  nel report si legge che sono in discesa i seguenti settori: per alimentari, bevande e tabacchi i consumi annui sono scesi dal 22% del 2011 al 21.4% del 2018 e si prevede il 21% nel 2020. Per l’abbigliamento e calzature si è passati dal 7,4% del 2011 al 5,4% del 2018 e si prevede che cali al 5% nel 2020. I servizi sanitari e le spese per la salute: dal 5.4% del 2011 al 4.4% del 2018, al 4% del 2020. Per le comunicazioni si è passati dal 3% del 2011 al 2.5% del 2018 al 2.1% del 2020. Per l’istruzione si passa dall’1.2% del 2011 all’0.5% del 2018 all’0.1% nel 2020. Stabili i servizi ricettivi e di ristorazione nel 2011 e 2018 con il 3.6%, nel 2020 si prevede una lieve crescita che si assesta sul 3.8%. Situazioni pressocchè stabile per quanto riguarda l’aspetto ricreazione, spettacoli e cultura, se nel 2011e 2018 si registrava il 4.3%, nel 2020 si prevede il 4.4%.

I consumi in risalita sono per le abitazioni, acqua, elettricità, gas e combustibili: dal 32% del 2011 al 33,3% del 2018 al 33,7% del 2020. I mobili, articoli e servizi per la casa: dal 4.3% del 2011 al 4.8% del 2018, fino al 5.2% del 2020. I trasporti: dall’8.1% del 2011 all’11% del 2018, all’11.4% del 2020.