“Come è giusto che sia, finito un ciclo, finita un’era, bisogna rinchiudersi in un bozzolo prima di diventare ciclo-farfalla”. Davide Morelli, ideatore dell’officina sociale Ciclo Spazio, dice basta. Il progetto, noto grazie al bando Principi Attivi, ha resistito finché ha potuto, ma ora non ci sono più le forze per proseguire.

Per molti baresi, Ciclo Spazio significa soprattutto Anagrafe della Bicicletta, un sistema di schedatura della propria due ruote per scoraggiarne il furto. La cronaca riporta casi di ritrovamento, anche per l’ingenuità di certi ladri che hanno rimesso in vendita il mezzo senza prima provvedere a eliminare ogni segno identificativo.

A giudicare da quanto scritto sui social, sono diversi i fattori che hanno portato alla decisione di chiudere, tra questi le promesse non mantenute dall’amministrazione cittadina di una nuova sede, a costi ben più ragionevoli dell’affitto pagato da Morelli&co e, paradossalmente, il recente bando di incentivi all’acquisto di biciclette nuove e usate MUVT, che non ha escluso le catene di distribuzione, vero killer delle piccole realtà come Ciclo Spazio.